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Politica | 30 luglio 2016, 12:13

Forza Nuova Sanremo interviene sui fatti di Nizza e sui fatti di politica internazionale

“Cosa implicherebbe una vera e propria 'guerra'?" - proseguono aggiungendo dici misure senza le quali parlare di una 'guerra all’ISIS' non sarebbero altro che una pia illusione o un cinico tentativo di cullare il pubblico per farlo tornare a dormire.

Forza Nuova Sanremo interviene sui fatti di Nizza e sui fatti di politica internazionale

“Se siamo davvero 'in guerra con l’ISIS', come ha detto ancora una volta il presidente Hollande sulla scia dell’agghiacciante assassinio jihadista a St Etienne, allora è giunto il momento che la Francia – e in effetti ogni nazione occidentale – inizi a lottare per vincere” A dirlo è il direttivo di Forza Nuova Sanremo, composto da Roberto Pardini e Gianni Calvi.

“Cosa implicherebbe una vera e propria “guerra”? - proseguono aggiungendo dici misure senza le quali parlare di una 'guerra all’ISIS' non sarebbero altro che una pia illusione o un cinico tentativo di cullare il pubblico per farlo tornare a dormire.

Eccole:

- Armare tutti gli ufficiali di polizia e vigili del fuoco, sia in servizio che non;

- Assegnare a tutto il personale di servizio in pensione permessi riservati per armi da fuoco e pistole;

- Formare e allo stesso modo armare una milizia volontaria di cittadini animati da patriottismo che dovrebbe occasionalmente proteggere, in borghese, i possibili obiettivi;

- Due membri di questo personale dovrebbero essere addestrati e armati per proteggere gli studenti in tutte le scuole;

- I soldati attualmente di stanza o che stanno per andare in Siria o in Iraq dovrebbero essere, invece, stanziati in patria.

L’esercito siriano e i suoi alleati schiacceranno il califfato Daesh, soprattutto se l’Occidente smette di sostenere i cosiddetti “ribelli moderati” che troppo spesso si rivelano pure islamisti taglia gole. Le truppe francesi, tedesche, inglesi e americane dovrebbero proteggere le proprie strade in patria, non destabilizzare la Siria;

- Le sanzioni contro la Siria (che stanno uccidendo bambini innocenti ogni giorno) devono essere revocate al fine di accelerare la vittoria del governo siriano sui “ribelli” della Jihad;

- Autentica cooperazione militare con le forze russe che combattono ISIS, Al Qaeda e i loro alleati in Siria e in Iraq, e conseguente estensione dell’operazione multinazionale di bombardamenti in Libia;

- Utilizzo di sanzioni e altre misure volte a un rapido cambiamento di regime per favorire il rovesciamento delle dittature wahabite in Arabia Saudita e Qatar. Il denaro e la formazione ideologica di questi stati salafiti medievali sono fondamentali per l’ascesa del terrorismo fondamentalista islamico;

- Messa al bando e smantellamento dei Fratelli Musulmani e di tutte le istituzioni e organizzazioni non governative dagli stessi gestite o ad essi collegate;

- L’arresto di tutti i “foreign fighters” che ritornano in Europa e loro estradizione (dai territori di guerra) perché siano sottoposti alla giustizia per i propri crimini in Siria o in Iraq; - Radunare ed espellere in Medio Oriente tutti gli islamisti e i loro simpatizzanti;

- La reintroduzione della pena di morte per atti di terrorismo.

“Se – proseguono Pardini e Calvi di Forza Nuova Sanremo - come gli ‘esperti’ continuano a dirci, siamo davvero di fronte a una guerra che andrà avanti almeno per una generazione, sarà anche necessario affrontare le questioni demografiche poste dalla combinazione del basso tasso di natalità degli europei autoctoni, da un lato, e l’immigrazione e gli alti tassi di natalità tra la maggior parte delle comunità musulmane, dall’altro.

Mentre chiudere le porte al continuo flusso di “rifugiati” da Stati musulmani falliti è un primo passo ovvio ed essenziale, cosa altro deve essere fatto è una questione (da mettere in primo piano) per un vasto, serio e libero dibattito pubblico. Lo stesso vale per la politica estera occidentale, che ha bisogno di un radicale ripensamento in modo da riflettere la realtà e il nostro interesse nazionale, piuttosto che essere manipolata da gruppi di pressione e interessi acquisiti, al punto che gran parte di ciò che viene fatto in nostro nome, nei fatti, infiamma solo ulteriormente la situazione.

“L’Occidente – continuano - ha anche bisogno di lavorare ed imparare dai Paesi arabi laici, come la Siria, lo sviluppo di strategie anti-radicalizzazione che si basano su metodi provati e testati dall’esperienza nel trattare con il fanatismo wahabita e rafforzare la mano dei moderati genuini. Questo farebbe ottenere di più rispetto all’ascolto di ‘esperti’ da PC che semplicemente continuano a ripetere “questo non ha nulla a che fare con l’Islam” come tanti pappagalli.

Ciò che deve essere fatto con urgenza, in termini di politiche di sicurezza è, nel frattempo, molto più semplice e più facile. Qualsiasi politico o giornalista, che sostiene che siamo 'in guerra con l’ ISIS' e allo stesso tempo rifiuta di far propri questi passaggi essenziali, non è minimamente intenzionato a vincere seriamente la guerra. Questi o hanno bisogno di iniziare a fare il proprio lavoro o devono essere sostituiti da quelli che lo faranno.

“Inoltre – concludono - se confermata la notizia Mohamed Lahaouiej Bouhlel, il killer che ha provocato la morte di 84 persone sulla Promenade des Anglais di Nizza travolgendole con un camion lanciato a folle velocità, il 4 ottobre scorso era a Ventimiglia per partecipare a una manifestazione indetta dai “No Border”, sarebbe un fatto gravissimo.”

C.S.

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