“Da oggi ARTE, l’azienda territoriale regionale per l’edilizia, è più vicina ai cittadini. L’apertura degli uffici di Molassana rappresenta il primo passo di una grande riforma per un’azienda strategica, che si occupa di trovare alloggi per le persone più fragili della nostra società e che deve essere molto riformata. I cambiamenti profondi che metteremo in atto riguarderanno i criteri di utilizzo degli alloggi, i criteri di assegnazione e i rapporti con gli altri enti della città che dovrebbero contribuire, in modo serio, allo sforzo economico che la Regione Liguria compie, senza litigare sui finanziamenti da erogare per i servizi che ARTE fornisce”. Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, intervenendo alla presentazione dei primi uffici decentrati di ARTE Genova, a Molassana in piazza Unità d’Italia, a disposizione per i cittadini sul territorio a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche l’assessore regionale all’Urbanistica, Marco Scajola e l’amministratore unico di ARTE Genova, Girolamo Cotena.
I nuovi uffici si inseriscono nel piano di rilancio di ARTE Genova varato dalla Giunta regionale a maggio nell’ambito del recupero della sua missione originaria, cioè fornire servizi ad un canone contenuto. Dopo l’inaugurazione di questa mattina seguiranno, la prossima settimana, l’apertura di nuovi uffici in Valpolcevera, in piazza Ospedale Pastorino e a Sestri Ponente in via Bottino. “Nell’ambito del rilancio di ARTE come Regione stiamo lavorando alla riforma dei criteri di assegnazione e di utilizzo degli immobili – ha ribadito Toti – che contiamo di portare in porto a settembre. Inoltre vogliamo mettere i circa 600 alloggi, oggi sfitti perché inagibili, nella condizione di essere utilizzati dalle famiglie che ne hanno bisogno e che stanno aumentando”.
“La creazione di uffici decentrati – ha spiegato l’assessore Scajola – costituisce il punto centrale del riposizionamento dell’azienda sulla propria missione, quale ente erogatore di servizi per i cittadini, utenti di alloggi di edilizia residenziale pubblica, per il quale a dicembre la Giunta regionale ha stanziato 5 milioni di euro a sostegno della sua missione. Per questo chiediamo al Comune di Genova senso di responsabilità e collaborazione affinché ARTE abbia i soldi che gli spettano, per essere investiti sul territorio e per riqualificare gli immobili esistenti, soprattutto per andare incontro alle famiglie che hanno problemi importanti”.
“Attraverso i nuovi criteri a cui stiamo lavorando – ha sottolineato Scajola – vogliamo che ai cittadini italiani vengano riconosciuti i loro diritti e che la gente che ha veramente bisogno di case popolari possa utilizzarle. Per questo stiamo rivedendo regole un po’ datate, sulla base delle nuove povertà che stanno colpendo molti cittadini italiani”. Ammonta a 5 milioni il debito del Comune di Genova nei confronti di ARTE Genova che gestisce circa 11.000 alloggi di cui 4.000 di proprietà del Comune, con un canone medio mensile di poco inferiore ai 100 euro.