Attualità - 04 luglio 2016, 14:09

Sanremo: un accordo tra Comune e Soprintendenza per valorizzare il sito archeologico di zona Foce

Secondo la Giunta comunale matuziana, l’eccezionalità delle testimonianze antiche conservate, sia per la forte connotazione che assumono all’interno del paesaggio urbano attuale e per la naturale vocazione che presentano in relazione alla fruizione pubblica, devono essere valorizzate appieno.

Sanremo: un accordo tra Comune e Soprintendenza per valorizzare il sito archeologico di zona Foce

Un protocollo d’intesa tra il Comune di Sanremo e la Soprintendenza Archeologica della Liguria, per valorizzare e rendere appetibile sul piano turistico l’area archeologica della Villa Romana alla Foce.

Secondo la Giunta comunale matuziana, l’eccezionalità delle testimonianze antiche conservate, sia per la forte connotazione che assumono all’interno del paesaggio urbano attuale e per la naturale vocazione che presentano in relazione alla fruizione pubblica, devono essere valorizzate appieno. Proprio per questo, in relazione agli interventi di restauro messi in atto negli anni, con finanziamenti erogati sia dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo che dal Comune, per superare il carattere straordinario per la fruizione pubblica del sito e per sviluppare e potenziare le modalità di valorizzazione del complesso compatibili con le prioritarie istanze di tutela, è stata intavolata una trattativa con la Soprintendenza, per concordare le modalità di gestione diretta ad attuare un regolare servizio di visite guidate attraverso un incarico.

La Soprintendenza e il Comune, nell’accordo hanno individuato azioni sinergiche per un’ottimale fruizione del patrimonio archeologico rappresentato dall’area e coopereranno mettendo a disposizione delle proprie risorse umane, tecniche, strumentali e finanziarie per il progetto. Il Comune di Sanremo, invece, valorizzerà l’area per la fruizione della stessa, nell’accoglienza e assistenza al pubblico con visite guidate, ma anche in pubblicità, promozione e comunicazione.

La Soprintendenza, invece, fornirà agli operatori una formazione specifica, mentre il Comune sosterrà i costi per le manutenzioni e gli oneri per la pulizia e il decoro delle aree, compreso lo sfalcio ed il diserbo periodico programmato delle aree sia esterne che interne ai ruderi. La Soprintendenza, invece, sosterrà gli oneri solo per la manutenzione e la conservazione dei resti archeologici. Gli introiti, detratta la quota riservata al concessionario, saranno destinati ad opere finalizzate alla migliore conservazione e fruibilità del sito. Il protocollo d’intesa andrà avanti fino al 31 dicembre 2018.

Carlo Alessi

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