“Quanto accaduto lo scorso weekend è l'ennesima dimostrazione che a queste persone non interessa rimanere a Ventimiglia, quindi creare un Centro significherebbe l'enorme rischio di continui disagi dovuti a manifestazioni e presidi di ogni genere spesso fomentati e strumentalizzati. La situazione indecente che si registra nella zona delle Gianchette va risolta con il trasferimento di tutte le persone presso centri di identificazione già presenti in Italia”.
“Ad oggi, non si riesce ancora a comprendere perché le direttive imposte dal Ministro Alfano non siano state messe in atto, il perché gli stessi esponenti di Governo parlano di evitare assolutamente grossi Centri di Accoglienza (a Ventimiglia potrebbe raggiungere in breve tempo le 700-800 unità) ad eccezione delle grandi città come Milano e Roma e invece a Ventimiglia si debba a tutti costi creare una nuova struttura. Chiederemo attraverso i nostri rappresentanti nazionali di intervenire presso il Governo Centrale per scongiurare quello che per l'economia della nostra città sarà la mazzata finale, Ventimiglia non può diventare una nuova Mineo o una piccola Calais”.
“Inoltre il Centro del Parco Roja dovrebbe essere sorvegliato militarmente 24 ore su 24 (cosa non prevedibile e impensabile) o gli immigrati saranno liberi di uscire alimentando la piaga delle riammissioni che si unisce ai continui arrivi dall'Italia. A furia di continui tentativi che hanno dimostrato notevole disorganizzazione e "leggerezza" nell'affrontare una problematica di dimensioni enormi per il nostro comprensorio, basti pensare che siamo giunti a presenze record a Ventimiglia di 700-800 persone e il peggio forse deve ancora venire. Per concludere esprimo tutta la mia solidarietà alle forze dell’ordine per l'immenso ed estenuante lavoro che stanno portando avanti”.
Simone Piccolo, Presidente Confcommercio