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Attualità | 03 luglio 2016, 10:53

Imperia: dall'invasione digitale alla Polveriera Valle Impero di Wepesto, possibile collaborazione con Google

Dall'esperienza di ieri potrebbero nascere due importanti collaborazioni: la possibilità di un museo diffuso a Borgomaro e la collaborazione con Google, grazie ai trekker di Wepesto e Ponentexperience, montati sulle spalle degli organizzatori, che renderebbero accessibili a tutti queste zone nascoste.

Imperia: dall'invasione digitale alla Polveriera Valle Impero di Wepesto, possibile collaborazione con Google

Wepesto, l'associazione nata dalla passione per la propria terra, ha organizzato ieri una speciale giornata alla scoperta della storia e delle tradizioni delle Valli Arroscia e Impero. Anche se il tempo non ha premiato l'iniziativa, i partecipanti sono stati numerosi, proprio per l'importanza dei punti strategici dell'escursione, “angoli” dimenticati dai più, ma fortunatamente ricordati da chi conosce il nostro territorio e decide di non tenerlo solo per sè.

La visita alla Polveriera Valle Impero e alla cava delle macine da frantoio ha impegnato gli escursionisti per tutta la giornata, attraverso storia e natura. A proposito di storia: il 18 novembre 1944 una colonna di fuoco superò in altezza le nubi che sovrastavano le montagne dell’Alta Valle Impero. Quintali di balistite, destinata a propellente per i cannoni del Vallo Alpino, trasformò la Polveriera, liberata dai partigiani, in un inferno. I sacchi e le casse svuotati dall’esplosivo, riversato sul terreno, erano ottimi contenitori per olive e olio in un’annata di produzione straordinaria. A pochi minuti di cammino, la cava di colombina riposava sotto un manto di terra ed erba, nascosta agli occhi degli aerei nemici.

Dopo l'incontro a Brogomaro, assieme al sindaco Massimiliano Mela, con la partecipazione dell'archeologo Gian Piero Martino, il gruppo ha proseguito verso la prima meta: la pulizia della “Pietra delle croci”, a Pornassio. Le croci venivano usate come patti sono medievali, ma su quelal in oggetto sono presenti altri simboli che parrebbero molto, molto antichi e di uso incerto. 

Seconda tappa a Vessalico, alla tradizionale Fiera dell'aglio, per arrivare poi a Vile San Pietro, fulcro dell'uscita e dell'antica polveriera legata alla storia della nostra resistenza e in particolare a quella del noto partigiano Ivan. Qui è stata visitata la camera blindata permanente sotterranea, dove disinnescavano gli ordigni inesplosi. Successivo stop nel piccolo museo temporaneo organizzato dall' associazione Culturale “ A Lecca”. Passata la pioggia il gruppo ha ripreso le macchine e raggiunto la cava di colombina poco a ridosso della polveriera. Qui Giuseppe Pastorino ha raccontato di come suo padre, con un aiutante, impiegasse poco meno di un mese per estrarre e scolpire le macine, il cuore di un'economia basata sulla produzione dell'olio.

Dall'esperienza di ieri potrebbero nascere due importanti collaborazioni, oltre che un resuscitato interesse della popolazione per il proprio entroterra: la possibilità di un museo diffuso a Borgomaro e la collaborazione con Google, grazie ai trekker di Wepesto e Ponentexperience montati sulle spalle degli organizzatori, che renderebbero accessibili a tutti queste zone nascoste.

Le immagini sono di Nicola Ferrarese.

Stefania Orengo

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