Momento importante per la parrocchia di San Rocco e San Lorenzo a Sanremo che oggi ha salutato Don Contardo Colombi che dopo 38 anni lascia la guida di questa comunità a Don Marco Moraglia. Sua Eccellenza il Vescovo Antonio Suetta ha presieduto a questa importante e sentita cerimonia, iniziata con una simbolica processione partita da dietro la Chiesa della Foce. Il culmine è stato raggiunto con il rito ufficiale che ha sancito il passaggio e la presa di consegna della Chiesa, con il rito delle chiavi.
La cerimonia odierna era attesa molto da questa comunità, tra le più attive nella città dei fiori. I fedeli in massa hanno riempito tutte le panche e le sedute per dare l’ultimo saluto a Don Colombi, vera e propria istituzione in ambito ecclesiastico, con i suoi 55 anni di sacerdozio. Per lui è arrivato il momento di passare il testimone per via anche delle condizioni di salute dovute all’età.
I messaggi del Vescovo
Il Vescovo ha voluto offrire tre messaggi, il primo è stato per Don Colombi: "Carissimo don Contardo, ti ringrazio di cuore per l'impegno e la dedizione generosa e l'entusiasmo capace di contagiare sempre e rimanere sempre vivo in mezzo alle difficoltà. Ti voglio ringraziare per la tua disponibilità a cedere il passo e per come lo stai facendo e lo stai vivendo. Mi veniva in mente un autore che io ho appena sfiorato ma che forse è un autore che ha detto qualcosa nel tempo del tuo sacerdozio, Michelle Plast, nella preghiera del sacerdote la domenica sera, che diceva 'E' duro stringere una mano senza volerla trattenere'. Credo che sia il sigillo dell’amore vero che il Signore ci chiede nel servizio della Chiesa quello che ci viene affidato non è nostro ma Suo. Con fiducia lo riceviamo dalle Sue mani e con disponibilità lo rimettiamo nelle Sue mani. Sono sicuro che la fatica del distacco, è temperata dal fatto che continuerai ad abitare in questa parrocchia".
Poi si è rivolto al nuovo parroco: "Quando il Signore ti ha chiamato al sacerdozio non pensavamo che oggi avresti cominciato questo cammino. Questo è il servizio che Egli ti affida e le letture ci danno il senso del servizio, di come va accolto mettendo da parte ogni tipo di calcolo e previsione, con generosità di risposta assoluta al Signore che chiama. Ti auguro di vivere così il tuo servizio e di cogliere un nuovo inizio per rinnovare nel tuo cuore e nella tua vita quello che hai risposto al Signore il giorno che ti sei deciso a rispondere alla Sua chiamata convinto che il tuo bene e la tua gioia poteva dipendere dall’aderirvi in maniera incondizionata".
L'ultima parte del discorso è stata dedicata ai fedeli della parrocchia con un messaggio chiaro: "Ai fedeli, indipendentemente da come è un sacerdote, la sua età, le sua capacità, il suo curriculum, tutto quello che a noi verrebbe spontaneo pensare per valutare una persona, spesso i nostri pregiudizi, non sono il metro giusto. Il metro giusto è accogliere con sguardo di fede colui che il Signore vi manda".
Il saluto di Don Colombi e la consegna delle chiavi a Don Moraglia
Don Colombi prima di lasciare il suo incarico ha voluto usare la sua sensibilità per introdurre il nuovo Pastore: "Ho trovato in lui forza, sorriso e semplicità. Quelle cose che desideravo perchè non ci fosse difficoltà a camminare insieme e nella direzione che ormai da parecchi anni abbiamo intrapreso con la Pastorale".
Per Don Marco Moraglia, quello di oggi è un gradito ritorno. Infatti, è originario di Sanremo ed ha iniziato ad avvicinarsi al mondo ecclesiale, servendo come chierichetto proprio a San Rocco, quando c'era il primo parroco di questa Chiesa, Mons. Borfiga. Durante l'omelia don Moraglia ha dimostrato tutto il suo apprezzamento nei confronti della nuova comunità che dovrà seguire.
La prima omelia di Don Moraglia
"Ogni cambiamento suscita interrogativo e sentimenti contrastanti. All'inizio di un nuovo incarico si presentano i programmi. Il mio programma è di pormi in continuità con il lavoro svolto fino ad ora valorizzando tutto ciò che di positivo è stato creato. Non ci saranno stravolgimenti. - ha confermato ai fedeli il nuovo parroco - La diversità considerato nel modo di porsi con la comunità per portare avanti quelle riforme che Papa Francesco auspica per tutta la Chiesa. Siamo in tempo di votazioni e vorrei prendere in prestito da quell'ambiente una delle poche immagini che rende ciò che stiamo vivendo. Come un sindaco è sindaco di tutti anche di chi non l’ha eletto, a maggior ragione un parroco è parroco di tutti anche di chi non è credente e mi adopererò perché anche chi non è credente possa vedere i segni della presenza di Dio nella sua vita ed iniziare un cammino di fede".
"Il mio stile è improntato alla semplicità. - ha poi sottolineano Don Moraglia - Non sentirete grandi discorsi ideologici o filosofici ma nemmeno una sola parola che non sia detta con il cuore. Nelle omelie porterò una catechesi sistematica sulle verità delle nostra fede per farle comprendere e gustare. Il catechismo mi sta particolarmente a cuore. Bisogna ridurre sempre di più il divario tra ciò che si predica in Chiesa ed in famiglia. Di verità ce n’è una sola. Voglio presentare il volto più bella della Chiesa come famiglia e non solo istituzione".