Politica - 19 giugno 2016, 11:09

Ventimiglia: caso Civitas, Giovanni Ballestra “Quando il pregiudizio è più forte della verità...”

Il Consigliere di Minoranza fa il punto perché "crede proprio sia tempo di bilanci"

Giovanni Ballestra

"A due anni e mezzo di distanza dalla decisione presa dalla Commissione Straordinaria di porre in liquidazione la società a totale partecipazione pubblica Civitas, e quattro anni dopo che l'amministrazione della stessa è stata di fatto affidata ad un soggetto che prima ha svolto il compito di amministratore unico ed oggi appunto di liquidatore, credo proprio che sia tempo di bilanci". ad intervenire sull'argomento è il consigliere comunale di Ventimiglia Giovanni Ballestra che continua: "Ho il dovere di ricordare alla cittadinanza di Ventimiglia che la Civitas fu una delle motivazioni, anzi la motivazione più incisiva che portò al commissariamento per mafia del comune di Ventimiglia, poi dichiarato illegittimo dal Consiglio di Stato, e sempre la Civitas fu sicuramente l'argomento più pregnante dell'ultima campagna elettorale per le elezioni comunali.

Il 6 febbraio 2012 il comune fu commissariato dal Presidente della Repubblica. E il ministero dell'interno inviò una terna prefettizia per bonificare il comune. Vedremo come, nel proseguo del mio articolo.
I commissari posero immediatamente la loro attenzione su questo mostro a tre teste (come fu definito da uno di loro), un covo di malaffare. Il PD da parte sua da anni suonava la canzone della voragine finanziaria e via dicendo.
A metà 2012, i commissari nominarono un amministratore unico: tal Fruschelli da Siena. E lo stesso, come gia detto, nel dicembre 2013 con delibera di giunta comunale fu nominato liquidatore con il compito di vendere il patrimonio della società per costituire un fondo finalizzato a ripianare i debiti.
In nessuna riga di questa delibera si accenna se ci fossero e soprattutto quanti fossero questi debiti, né tantomeno si accenna se la Civitas vantasse crediti verso il comune di Ventimiglia.
PRIMA DOMANDA: FINO AD ALLORA, IN CIRCA 500 GIORNI DI AMMINISTRAZIONE UNICA, FORSE L'INCARICATO DEI COMMISSARI NON ERA RIUSCITO A FARE I CONTI?
Scusate la divagazione, ma continuo. Vista la solerzia e la precisione dell'amministratore unico, allo stesso in veste di liquidatore per anni tre fu accordato un misero compenso da 150.000 euro complessivi per tre anni, più ogni volta che fosse necessaria la sua presenza in città euro 850,00 più rimborsi: circa 1200,00 al giorno. MICA MALE VERO?
Arriviamo ora al giugno 2014 quando arrivarono in comune gli innovatori, quelli che guardano avanti e che con la massima trasparenza trasmetteranno alla città tutto che troveranno nei cassetti senza guardare in faccia nessuno.
Intanto il dottor Fruschelli continua la sua minuziosa opera di liquidatore e la sua permanenza in Civitas arriva a giorni 720 circa.
Non mi è dato sapere se il giorno dopo la vittoria del sindaco Ioculano e del PD ventimigliese, il dottor Fruschellli fu convocato a palazzo per depositare il suo lavoro, fare il punto della situazione e capire come chiudere questa maledetta CIVITAS, un incubo per il PD. Sicuramente il sindaco lo avrà fatto, o almeno lo spero.
A prescindere dall'azione il risultato fu uguale a zero. Non se ne sa nulla, un mistero.
Le opposizioni che non collaborano, quelle cattive, incompetenti e mafiose opposizioni (mi riferisco a me naturalmente, visto che in campagna elettorale mi hanno dato del mafioso meritevole di carcere duro) chiedono al sindaco di sospendere la liquidazione della Civitas, di istituire la commissione di controllo analogo e di guardare laicamente, senza pregiudizio, il passato.
RISPOSTA NEGATIVA. Il risultato è che dopo 900 giorni di permanenza del liquidatore, arriva il regalo di Natale. Il dottor Fruschelli, sommerso dai decreti ingiuntivi e dalle rate dei mutui impagate, decide - dopo averlo comunicato, a suo dire, all'amministrazione e concordato con la stessa - di ricevere un'offerta per la vendita di un palazzo che fu di proprietà comunale.
A fine marzo 2015, senza bandire un'asta pubblica, e dopo una valutazione depositata 15 giorni prima dell'atto, ma gia conosciuta almeno da 2 mesi da un po' troppe persone, avviene la vendita di quel palazzo per una cifra di 550,000 euro.
Un inciso: prima della vendita, la segretaria generale del comune aveva segnalato all'amministrazione l'esistenza di alcune parziali violazioni della procedura posta in essere. Tuttavia l'amministrazione comunale, non intendendo bene quanto comunicato, rispose con la stessa domanda, alla quale seguirono una non risposta per chi aveva già segnalato la violazione ed una risposta inacettabile per quasivoglia persona normodotata, da parte di un dirigente, salvo dura replica che non avvenne.
Dopo la vendita, quasi quasi in amministrazione ci fu un clima di festa: finalmente paghiamo i debiti Civitas!
Arriviamo a giugno 2015 e, ahimé, iniziano i dolori: i revisori dei conti del comune si svegliano da un lungo sonno e si accorgono che qualcosa è sfuggito in questa procedura, quindi comunicano ai consiglieri comunali la presenza delle anomalie.
I gruppi di minoranza chiedono un consiglio comunale urgente. Siamo nel luglio 2015 dopo ben 1100 giorni di amministrazione Fruschelli e 360 giorni di amministrazione Ioculano & Co..
Durante questa seduta del consiglio comunale, al sottoscritto viene in mente di chiedere al liquidatore se la Civitas ha dei crediti verso il comune per lavori eseguiti. Volete sapere la risposta del dottor Fruschelli? "Ci stiamo lavorando. Comunque nell'ordine di 500mila euro."
In allora mi venne difficile capire la buona fede, poichè la sofferenza finanziaria provocata dall'insolvenza del comune fu la principale causa della vendita di quell'immobile e di esosi costi sostenuti di conseguenza. Mi riferisco a decreti ingiuntivi dei fornitori e consulenze da oltre 150.000 euro per fare perizie di immobili non necessarie, come vedremo in seguito.
Ad oggi, in base ai dati ufficiali che io ho in possesso, per liquidare e chiudere Civitas sarebbero necessari circa 170.000 euro. Quindi se il comune avesse pagato per tempo il suo debito, la partita si sarebbe chiusa senza alcun danno . Oggi i conti e le valutazioni di altro tipo le lascio fare a chi di dovere, visti i sequestri da parte della Guardia di Finanza della documentazione di quanto descritto.
Un ultimo dettaglio: quando il comune ricostitui la commissione di controllo analogo, contro il parere della minoranza, la maggioranza decise di nominare solo dirigenti comunali, forse noi politici non saremmo riusciti a combinarle cosi grosse. Oggi faccio ammenda se la filosofia di allora è stata mossa da questa ragione.
Spero solo e concludo (dopo 1450 giorni di gestione Fruschelli della Civitas, e dopo 720 giorni dell'amministrazione Ioculano) augurandomi che questa catastrofe sia stata solo frutto di pregiudizio e difesa di una tesi che ha permesso al PD di malgovernare Ventimiglia, vincendo le elezioni del 2014, e che qualcuno finalmente faccia definitivamente chiarezza al fine di ristabilire verità e giustizia".

C.S.