Al Direttore - 15 giugno 2016, 23:25

Monaco, Eze e Sanremo in una descrizione dell'Ottocento nell'ultimo racconto di Pierluigi Casalino

Ercole Mondeco era il nome antico che si dava al porto dell'odierno Monaco (Principato) in riva al mare ligustico tra Nizza e Ventimiglia: fu così chiamato perché questa divinità (l'eroe e semidio greco poi trasformato in costellazione dagli dei d'Olimpo, dopo la sua morte) era qui venerata per rispetto al luogo in cui Ercole (l'Eracle dei Greci) dimorò e incontrò i Liguri, andando in Spagna per combattere Gerione (protagonista di una delle sue celebri fatiche).

In uno studio sull'Italia della prima metà del XIX secolo (Corografia dell'Italia, 1832-1834, Milano, di Giovanni Rampoldi, studioso e commerciante di particolare cultura esplorativa che viaggiò a lungo in tutto il Mediterraneo) si scriveva che "questo porto (Monaco), allo stato attuale in cui si trova, non può ricevere navi di dimensioni maggiori". Su una località vicina il medesimo testo riportava che "Eza (oggi Eze, in Francia), borgo e castello fortificato negli Stati del re di Sardegna, in provincia di Nizza, in riva al mare, tra Villafranca (oggi Villefranche-sur-mer e all'epoca già importante porto militare dei Savoia) e Monaco; i suoi dintorni sono ameni ed abbondano di ulivi e di agrumi. Vi si contano 600 abitanti; è un sito molto antico, già sotto il nome di Isium, e presso la spiaggia stava l'Avisium portus".

Di Sanremo si dice che confina con la provincia di Nizza a ponente, con quella di Mondovì a borea e quella di Oneglia a Levante e ad ostro con il Mare Ligustico, essendo amministrata da un vice-intendente ed essendo sede di tribunale prefettizio; le Alpi Marittime la occupano in gran parte, abbassandosi in amene colline e spiagge, spingendo al mare numerosi rivoli d'acqua. Fertili sono quei colli, specialmente di ulivi e di altre piante fruttifere, fra le quali noveransi gli aranci e i limoni; vi sono quasi 57.000 abitanti ed è divisa in otto mandamenti: Ceriana, Dolceacqua, Sanremo, Bordighera, Santo Stefano al mare, Taggia, Triora e Ventimiglia, suddivisi in 38 comuni, la cui territoriale superficie è di 70892 ettari, un terzo dei quali è boschivo e incolto; i territori più produttivi e i distretti più popolosi sono quelli che si approssimano al mare.