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Attualità | 12 giugno 2016, 07:25

In e Out: da Imperia a Boston, la storia di Nicola Belliardi, Market Research Analyst per una società di IT americana

In moltissimi casi ho aiutato alcune di queste persone, ormai Americani “belli e buoni”, a riscoprire la pronuncia del loro cognome Italiano.

In e Out: da Imperia a Boston, la storia di Nicola Belliardi, Market Research Analyst per una società di IT americana

Boston, città europea degli Stati Uniti, un tempo ritratto dei ricchi statunitensi della costa est, che mandavano i giovani rampolli a formarsi presso l'Università di Harvard, ma anche capitale del mondo dell'editoria e della ricerca. Tra le case di mattoni rossi di Beacon Street, i campus universitari più rinomati al mondo e le vie dello shopping di Newbury street, ha deciso di trasferirsi Nicola Belliardi, 27enne made in Imperia, laureato in economia all'università di Genova e oggi Market Research Analyst per una società di IT americana, ovvero analista di ricerca di mercato presso un'azienda di telecomunicazioni e ricerca e sviluppo software. Ecco la storia di Nicola

Da Imperia, capoluogo della Old Liguria, a Boston, la più bella città del New England. come ci si arriva?  Se mi avessero detto a diciott'anni che in un futuro non distante sarei finito a lavorare e vivere negli Stati Uniti, probabilmente avrei dismesso tale possibilità come assurda, non sognavo questo ed ero anzi forse spaventato da quello che rappresentava l'oltreoceano. Finiti i miei studi invece, quando quest'occasione mi si e' presentata, complice forse la fase di incertezza che stavo attraversando in quel periodo della mia vita, non ci ho pensato due volte e mi sono trasferito qui. Si arriva solo una volta presa la decisione di troncare con il passato e ripartire da zero. Potrei usare termini più tenui rispetto al “troncare” ma tutto ciò che ho di più' caro l'ho lasciato alle mie spalle, quindi non posso che parlare di taglio netto.

Con il tuo percorso di studi e le esperienze maturate ora negli Stati Uniti, se un giorno dovessi tornare ad Imperia, come ti vedi? Da ormai un buon decennio io ed i miei amici più cari coltiviamo il desiderio di avviare un'attività assieme, sfruttando le ricchezze del nostro territorio ed il potenziale turistico che la Liguria possiede. Se dovessi tornare ad Imperia, in futuro, non mi dispiacerebbe dar vita a questo sogno.

Quando passeggi per Hanover Street, la via italiana di Boston, senti mai parlare qualcuno in “ligure”? Purtroppo no e nemmeno poi tante persone parlano ancora Italiano. Si tratta spesso e volentieri di immigrati di seconda generazione o di ancora più' vecchia data. In moltissimi casi ho aiutato alcune di queste persone, ormai Americani “belli e buoni”, a riscoprire la pronuncia del loro cognome Italiano. Non ti dico che espressioni stupite ed interdette ho raccolto in questi quattro anni.

Quante volte torni a casa e cosa porti con te da Boston? Cerco di tornare due volte l'anno, una d'estate ed una attorno a Natale. Mi accompagnano di norma regalini per parenti e maglie dei Red Sox (squadra di baseball di Boston),  Celtics (squadra di basketball Boston), Patriots (team di football Americano del New England ) da distribuire tra gli amici che più' hanno insistito per riceverle.

Il tuo ricordo più bello a Boston e quello già bello legato a Imperia. Domanda impegnativa! Il mio non e' un ricordo legato a Boston ma più all'America in generale: assaggiare un attimo di libertà' percorrendo in auto le distese infinite della California. Dall'Italia porto sempre nel cuore un bagaglio immenso di ricordi, le amicizie e la famiglia il pensiero più' caro. 

Dalla città di Boston partì la più importante protesta americana, il Tea Party, in cui le colonie iniziarono a ribellarsi al governo britannico, dando il via alla Guerra di Indipendenza. Chissà che al suo rientro in Italia, Nicola non dia il via ad una personale rivoluzione anche ad Imperia, che porti, anziché ad una guerra di indipendenza, ad un rientro di “cervelli” finalmente apprezzati anche in patria.



Stefania Orengo

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