Al Direttore - 12 giugno 2016, 10:41

Ventimiglia: situazione migranti in città e lotta degli abitanti di Roverino, il pensiero di Deborah Murante

“Ci auguriamo – termina Deborah Murante - di non sentire più accuse così dolorose rivolte ad altri che hanno deciso semplicemente di tutelare i propri diritti in una situazioni dove altri ancora purtroppo i diritti e la libertà non c'è l'anno più ma che non la possono trovare in ghetti o tanto meno in tendopoli sempre e solo provvisorie come rimane il loro futuro visto che l'Europa non si assume le proprie responsabilità".

“E come un anno fa siamo ancora nella stessa situazione che non è mai finita che avuto i riflettori spenti sui pochi rimasti invisibili quest'inverno perché intanto davano fastidio a pochi e intanto sono solo un centinaio si possono arrangiare, ė ancora la stessa. Ė veramente sconvolgente ancora di più sentire contratta i numeri (‘ve ne prendete 100 e noi ne teniamo altri 100’) in un sito che chiunque con un po di buon senso non avrebbe mai scelto per vari motivi, é un palazzetto dello sport voluto da sempre dalla cittadinanza, é un sito che si trova in mezzo a scuole, nido e materna ma il peggio del peggio che é un sito dove si raggiungono nella giornata 40/45° ma non vi preoccupate metteremo i condizionatori”

Interviene in questo modo Deborah Murante dell’associazione genitori, provinciale e regionale, sul ‘caso’ dei migranti a Ventimiglia ed in particolare sulla decisione, poi rientrata, di sistemarli al PalaRoja. “E’ sconvolgente – prosegue - sentire commenti di forte dissenso ad un presidio organizzato da pochi cittadini che hanno avuto il coraggio di ribellarsi dopo un anno ad un amministrazione e alle istituzioni che non hanno ancora risolto il problema se non prendere degli essere umani e spostarli come pedine da un anno a destra e a sinistra mai una volta dando un accoglienza degna della parola, mai rispettando il decoro mai rispettando il diritto di convivenza dei cittadini ventimigliesi i quali voglio proprio dirlo, sono stati esemplari, si sono spesi immediatamente per dare solidarietà, molti lo hanno fatto fino ad oggi in un rispettabilissimo silenzio e nonostante tutto sia sotto gli occhi di tutti c'è ancora gente che da dissenso che lancia accuse di razzismo  a un gruppo di pochi genitori che da ormai 48 ore hanno deciso di dire ‘basta’ presidiando no stop un loro diritto, senza viveri ne acqua distribuiti dai pochi sensibili che hanno sposata la causa anche solo portando i viveri. Sconvolgente sono le forti accuse che gli si rivolgono di razzismo perché non pensano al bene di questi profughi ma ora mi domando, dopo un anno chi sta pensando concretamente a questo enorme flusso migratorio che ci  travolgerà ancora per molto perché nessuno, Europa per prima, e sindaci per ultimi se ne è presa la briga seriamente? Sono fortemente convinta che le persone che hanno preso questa forte presa di posizione sono solamente da ammirare, ma quello che forse altri non hanno capito non sposando la causa, al contrario lanciando forte accuse, che non hanno difeso solo il loro quartiere ma che forse sono terrorizzati di sapere che ad oggi ogni decisione viene presa a discapito di altri e anche a discapito dei profughi o clandestini che siano, terrorizzati di trascorrere di nuovo un'estate calda come l'anno scorso. Come Presidente Regionale io invece vi dico che siete stati esemplari, coraggiosi e caparbi tutto ciò che ad altri manca non sostenendovi, lanciandovi la frase peggiore ‘un po’ per uno in braccio alla mamma’. Chi è razzista davanti a tali affermazioni? Dov'erano loro quando il problema lo avevano altri? Non è certo questo lo spirito giusto di collettività e fratellanza. Sono stata un po’ con voi e non ho mai visto arrivare una persona di queste che vi sta accusando venire da voi sedersi, capire, discutere e poi se era il caso condividere o no la causa”.

“É doloroso sentire lanciare accuse di razzismo agli unici cittadini che dopo un anno in cui palesemente non si è trovata nessuna soluzione, hanno deciso di dire ‘basta’ a continue mancate risposte, a continui giochi della dama con esseri umani, a continuo degrado e soprattutto a continue promesse mai mantenute tutto questo perché nessuno ancora dopo un anno ha trovato una soluzione al flusso migratorio nella nostra città di frontiera e soprattutto non si è ancora trovata la soluzione per una accoglienza decorosa. Cari cittadini restanti se ognuno di voi avesse pacificamente ,come é stato questo presidio, sposato la causa evitando di lanciare giudizi ed accuse molto gravi che hanno solo fomentato ancora di più coloro che proclamano libertà, assolutamente lecita, ma solo a discapito di altri , forse la città di Ventimiglia, amministrazione e forze dell'ordine avrebbero risolto il problema già mesi fa”.

“Ci auguriamo – termina Deborah Murante - di non sentire più accuse così dolorose rivolte ad altri che hanno deciso semplicemente di tutelare i propri diritti in una situazioni dove altri ancora purtroppo i diritti e la libertà non c'è l'anno più ma che non la possono trovare in ghetti o tanto meno in tendopoli sempre e solo provvisorie come rimane il loro futuro visto che l'Europa non si assume le proprie responsabilità. Una lancia in favore del Sindaco di Ventimiglia nonostante tutto la voglio spezzare. Poche settimane fa é stato fatto un tavolo di lavoro con tutti i Sindaci della comprensorio dove era venuta fuori la volontà di collaborare e non lasciare il giovane Sindaco da solo ad affrontare questa difficile situazione ma ad oggi dopo tutto ciò che sta ancora succedendo non abbiamo visto nessun altro Sindaco che sia venuto a Ventimiglia con una macchina a prendere pochi immigrati e a sistemarli nel proprio comune. Le risposte sono sempre le stesse: ‘noi non li vogliamo, noi non sappiamo dove metterli’. A questo punto ripeto accusiamo ancora quei pochi cittadini di razzismo?” 

Carlo Alessi