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Attualità | 31 maggio 2016, 07:11

Molini di Triora rischia di perdere bancomat e scuola elementare, l'amministrazione incassa e propone alternative

Molini di Triora rappresenta la classica situazione di un paese dell’entroterra italiano che è sempre più messo a rischio dalla perdita di servizi e dalla scomparsa di attività.

Molini di Triora rischia di perdere bancomat e scuola elementare, l'amministrazione incassa e propone alternative

Molini di Triora rappresenta la classica situazione di un paese dell’entroterra italiano che è sempre più messo a rischio dalla perdita di servizi e dalla scomparsa di attività. L’allarme per questo borgo della Valle Argentina era scattato proprio nel corso delle ultime settimane in una sorta di escalation, partita con la chiusura delle due macellerie che servivano la vallata. 

Ad oggi il problema assume dimensioni più importanti con il rischio concreto di perdere anche lo sportello bancomat della Carige e soprattutto la scuola primaria. L’amministrazione comunale guidata da Marcello Moraldo si sta muovendo su questi due fronti per cercare di salvare i servizi. 

Da un lato l’Istituto di Credito ha confermato al Comune di non voler più mantenere l’attività. La chiusura dello sportello avrebbe ripercussioni tanto su Molini quanto sul resto della parte alta della vallata. L’amministrazione ha risposto chiedendo una proroga fino al 30 settembre, in modo da cercare altre strade. “L’intento è di valutare le offerte del mercato, proponendo quindi ad altre banche o a Poste Italiane di insediarsi in valle, usufruendo di uno sportello liberatosi” - spiegano dal Comune. 

Discorso un po’ più complesso quello inerente alla scuola. L’amministrazione Moraldo ha dovuto prendere atto che non è stato raggiunto il numero minimo di iscrizioni per il nuovo anno, per garantire l’apertura della scuola. Il sindaco Moraldo ha già incontrato il Prefetto e la dirigente scolastica per vagliare delle soluzioni onde evitare di perdere la scuola. “Si tratterebbe di perdere un servizio fondamentale per qualsiasi comune. - affermano dall’amministrazione - Nel nostro caso, ci sarebbe anche un considerevole spreco di denaro, se pensiamo a quanto è stato investito per l’ efficientamento energetico dell’edificio scolastico”. Un grosso problema per il piccolo comune che con tanto sforzo era riuscito anche a far partire il servizio dell’asilo per garantire una continuità scolastica. 

Per evitare l’ipotesi peggiore ovvero la chiusura della scuola, l’amministrazione ha dato incarico ad un gruppo di valutare delle contromisure. Il vicesindaco Manuela Sasso, il presidente del consiglio comunale Gianluca Ozenda ed il consigliere comunale dell’opposizione Mario Antonio Becciu, sono incaricati di seguire la pratica, rivolgendosi in primis ad un avvocato che valuti la posizione del Comune e quindi, se ci siano gli estremi, per presentare ricorso al TAR. “In ultima analisi, se non si potrà salvare il servizio, verrà messo a disposizione un pulmino per portare i bambini a Triora - dicono dal Comune - Si tratta di una scelta obbligata rispetto ad esempio alla scuola di Badalucco. E’ l’unico modo per riuscire a rispettare perfettamente gli orari di ingresso ed uscita”. 

Che cosa rimarrà di questi paesi se spariranno anche i servizi principali? Questi borghi già combattono contro lo spopolamento ed il mancato ricambio generazionale e non è un mistero che lo Stato ad oggi stia promuovendo la scomparsa di tante realtà che compongono il magnifico entroterra italiano. Con lo spauracchio della possibile eliminazione di tutti quei comuni sotto i 5mila abitanti, tante realtà un giorno potrebbero perdere quell’identità conquistata con sangue e sudore dai nostri nonni. Tutto questo nel nome di un’unione imposta da Roma, da chi non conosce e forse mai conoscerà le tante ricchezze ed eccellenze offerte dalla Valle Argentina e da tante altre vallate. 

 

 

Stefano Michero

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