Il Sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, ha emesso un'ordinanza urgente per motivi di igiene, sanità, incolumità pubblica e sicurezza urbana con cui impone lo sgombero degli ‘accampamenti non autorizzati’ in cui vivono i migranti.
I profughi, un centinaio, da due settimane si sono radunati lungo il fiume Roya con l'aiuto dei ‘No border’. Una situazione che Ventimiglia ha già vissuto un anno fa quando centinaia di migranti si accamparono su scogli e in pineta con la speranza di entrare in Francia che, invece, aveva chiuso la frontiera. Ieri per protestare contro la nuova emergenza il sindaco Pd e 11 consiglieri di maggioranza si erano autosospesi dal partito, accusando il Pd nazionale, quello regionale e il Governo di non aver risolto la vicenda. Lo sgombero dovrà avvenire entro 48 ore dalla notifica.
A Ventimiglia la situazione è vissuta come 'il fallimento del piano Alfano' che ha disposto la chiusura del centro di prima accoglienza (riceveva solo i migranti che si facevano identificare), aveva invitato le forze di polizia a identificare e allontanare i profughi e disposto il blocco di nuovi arrivi sui treni in arrivo al confine. La decisione di procedere allo sgombero è stata presa alla luce delle direttive del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, dopo l'esposto presentato dagli abitanti di un quartiere vicino agli accampamenti e dopo un sopralluogo dell'Asl che aveva constatato l'assenza di servizi igienico sanitari, di approvvigionamento di acqua potabile e la mancanza di sufficienti condizioni abitative.
"Gli insediamenti - e' scritto nell'ordinanza – risultano causa di evidente grave pericolo per la salute della popolazione migrante con rischio di trasmissione di malattie. Gli accampamenti costituiscono grave pericolo per la salute e l'incolumità pubblica, nonchè per gli occupanti stessi. Nonostante lo stato di bisogno dei medesimi, la situazione di degrado e pericolo non può permanere ulteriormente". E poi. La non ottemperanza alla presente Ordinanza, nel termine stabilito, comporterà, ai sensi di legge, la rimozione coattiva con l'impiego della forza pubblica".