Attualità - 03 maggio 2016, 14:43

A Bordighera gli amici vogliono ricordare Sergio Cresto ma la curia vieta la cerimonia religiosa: è polemica

Si sono radunati in 100 per ricordare il grande navigatore di casa Lancia, che morì nell'86 in Corsica con Henry Toivonen, un anno dopo la tragedia di Attilio Bettega. Per protesta verrà inviata anche una lettera a Papa Francesco.

E’ polemica a Bordighera tra gli amici di Sergio Cresto e gli appassionati di Rally, che ieri hanno ricordato il grande navigatore ponentino, morto in Corsica mentre stava correndo il rally dell’isola francese, insieme al driver Henry Toivonen.

Nel tardo pomeriggio di ieri, proprio quel 2 maggio in cui, nel 1985 e ’86, con lo stesso numero di gara (il 4) persero la vita Toivonen e Cresto, oltre ad Attilio Bettega. Correvano con le leggendarie (e pericolose) vetture del Gruppo B, la 037 e la Delta S4 e ieri gli amici e gli appassionati hanno voluto ricordarli presso l’Amarea di Bordighera.

C’erano la mamma e la sorella di Cresto e gli amici volevano anche ricordarlo con una cerimonia religiosa nella chiesetta di Sant’Ampelio. Ma la curia locale ha in qualche modo osteggiato la cerimonia perché nelle volontà di Sergio Cresto ci fu quella di essere cremato e le sue ceneri disperse nel mare antistante la sua città. Questo non sarebbe risultato gradito ai rappresentanti della curia. Ma gli amici lo hanno ricordato lo stesso, insieme a Luca Pazielli, amico del cuore di Sergio e suo direttore sportivo ai tempi dell’Europeo con Capone. Tra gli altri c’erano anche: Amilcare Ballestrieri, Daniele Audetto, Mauro Pregliasco, Gabriele Noberasco, Renato Ronco e la nota giornalista Claudia Peroni.

Il 2 maggio del 1986, Toivonen-Cresto erano leader della classifica del Rally di Corsica, con ampio margine sugli avversari, ma una inspiegabile uscita di strada nella prova speciale del Colle dell'Ominanda, provocò un incendio che per la sua violenza, non permise neanche di uscire dall'abitacolo ai due sfortunati piloti, che morirono carbonizzati. Sergio Cresto, di nazionalità statunitense era naturalizzato ad Ospedaletti e, per gli studi e le sue amicizie, frequentava spesso Bordighera. Erano presenti anche tanti personaggi del motorsport locale che hanno voluto ricordare il grande campione, circa 100 partecipanti che hanno contribuito in modo generoso ad una raccolta per l'associazione ‘Amici di Renato Sottile’.

Unica nota stonata, appunto, quella relativa al ‘no’ della curia per la cerimonia religiosa e, proprio per questo tutti i partecipanti hanno firmato una lettera di protesta che sarà inviata a Papa Francesco.

Carlo Alessi