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Attualità | 14 aprile 2016, 17:11

Ventimiglia: primi sintomi di emergenza migranti in stazione, la Prefettura: “Situazione costantemente monitorata”

Ad oggi gli ospiti della Centro sono 104 e i volontari della Croce Rossa forniscono adeguata assistenza. Due infermiere si occupano anche di effettuare delle visite e consegnare i medicinali.

Ventimiglia: primi sintomi di emergenza migranti in stazione, la Prefettura: “Situazione costantemente monitorata”

Da qualche giorno nei pressi della stazione dei treni della città di confine arrivano i primi segnali di una situazione già vista, e si può dire già vissuta, che si ripresenta tale e quale a distanza di un anno se non fosse per due fattori che ormai hanno finito per diventare elementi imprescindibili del territorio. Il primo è il Centro di accoglienza migranti, che per la sua permanente temporaneità ha finito per esasperare i residenti di piazza Battisti, e il secondo è il posto di blocco h24 di forze dell’ordine sia d’oltralpe che italiane compreso l’esercito che monitorano costantemente la frontiera.

Passato l’inverno ora si appresta ad arrivare la stagione più calda non solo per il clima ma anche per il flusso migranti che rischia di aumentare nella nostra zona in maniera esponenziale rispetto all’anno scorso dopo la recente notizia che l’Austria si dice pronta a chiudere il Brennero. A Ventimiglia mentre all’interno del Centro la situazione sembra essere sempre stazionaria, a pochi metri di distanza, sempre nella piazza della stazione, aumenta il numero di profughi che con coperte e teli si adattano per dormire all’addiaccio. Il posto non manca nel Centro ma rifiutano di farsi identificare e vorrebbero soltanto oltrepassare il confine, una richiesta che va spesso ad alimentare il traffico dei passeur.

Secondo alcune indiscrezioni si tratta per la maggior parte di riammissioni dalla Francia: “Siamo consapevoli della situazione – ha dichiarato la Prefettura e la monitoriamo costantemente e attentamente. Successivamente si adotteranno dei provvedimenti ma vogliamo prima capire meglio il fenomeno che si sta ripresentando”. Tutto ‘tracciato’ invece all’interno del Centro dove la quasi totalità dei migranti aspetta soltanto che da Genova gli venga riconosciuto lo status di rifugiato per ottenere asilo. Ad oggi gli ospiti della struttura sono 104 e un gran numero di volontari della Croce Rossa fornisce adeguata assistenza prodigandosi anche con alcune attività. Due infermiere si occupano anche di effettuare delle visite e consegnare i medicinali: “Al Centro è tutto sotto controllo, fuori conosciamo la situazione e se dovesse scattare una nuova emergenza noi comunque saremo pronti ad attivarci nell’immediato” ha spiegato Vittoria Paone, Presidente del Comitato CRI Ventimigliese.

Per far fronte ad un’emergenza, che sembra dunque ormai prossima, nella giornata di ieri si è svolto un sopralluogo dell’ASL e una riunione con alcuni amministratori del comprensorio tra i quali anche i sindaci di Bordighera, Vallecrosia e Dolceacqua. “Con la chiusura del Brennero – ha ipotizzato Ferdinando Giordano, Sindaco di Vallecrosia – si chiudono le strade verso l’Europa per i migranti, unica speranza è il confine di Ventimiglia che però, per ostacolo della politica francese, finirà per avere un effetto ad imbuto che si ripercuoterà certamente su tutta la provincia. Il rischio sociale sono poi le tensioni che ne potrebbero derivare laddove manca un efficace politica di accoglienza”.

Oltre a dare supporto morale alla città di Ventimiglia – ha aggiunto Giacomo Pallanca, Sindaco di Bordighera – dobbiamo mettere in conto gli effetti conseguenti sulle città limitrofe. In vista di quello che potrebbe accadere a breve faremo questa conferenza dei Sindaci perché è un problema che interessa tutti. La prefettura deve dire quali sono le opzioni previste e le strategie da mettere in campo alla luce della situazione che si sta affacciando”. “Lo scopo è quello di anticipare l’emergenza – ha precisato Fulvio Gazzola, Sindaco di Dolceacqua – si tratta di affrontare una problematica sotto un duplice aspetto, dare un’adeguata sistemazione ai profughi e nel contempo tutelare il territorio soprattutto dal punto di vista turistico”.

Lorenzo Ballestra

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