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Attualità | 14 aprile 2016, 07:55

Vallecrosia: i residenti di via Don Bosco ci scrivono per rispondere ai ragazzi dell'associazione 'Freespot'

"Noi residenti noi vogliamo passare come razzisti ma, come è scritto la legge è uguale per tutti”.

Vallecrosia: i residenti di via Don Bosco ci scrivono per rispondere ai ragazzi dell'associazione 'Freespot'

Un nostro lettore, O.I., ci ha scritto in relazione alla lettera dei ragazzi del ‘Freespot’ di Vallecrosia (cliccando QUI), in via Giovanni Bosco:

“Io abito in questo quartiere e le cose non sono proprio come scritto ma ben diverse. Non si tratta di razzismo, perché a volte non ci sono neanche state persone di colore (perché noi del quartiere non facciamo distinzioni). Ma la ‘rabbia’ dei residenti è scattata quando la fondazione ‘Freespot’ ha cominciato ad occupare il marciapiede pubblico con tavoli, sedie, sdraio ed altro (e per precisare se un bar avesse fatto una cosa del genere gli avrebbero immediatamente fatto pagare una multa), occupandolo in modo tale da non poter passare. Ma non hanno fatto solo questo: ovviamente per questa fondazione si trasforma anche in un ‘ristorante’ non a norma. In questo momento la situazione si sta normalizzando ma cosa potrà ancora succedere in futuro? Noi residenti noi vogliamo passare come razzisti ma, come è scritto la legge è uguale per tutti”.

Carlo Alessi

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