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Attualità | 12 aprile 2016, 09:57

Ventimiglia: la ‘pace di corsa’, oltre cento bambini delle scuole impegnati nel progetto Caritas

La ‘Pace di Corsa’ 2016 ha messo al centro il viaggio migratorio, tema più che mai attuale anche nella città di confine.

Ventimiglia: la ‘pace di corsa’, oltre cento bambini delle scuole impegnati nel progetto Caritas

Anche gli alunni delle classi prime e seconde della secondaria di primo grado del plesso di Roverino e i ragazzi della prima di Ventimiglia dell'Istituto Comprensivo Cavour- Ventimiglia 2 si sono cimentati ieri nella manifestazione la Pace di Corsa, gestita dalla Caritas diocesana e arrivata alla sua sesta edizione. Per la prima volta quest’anno tra 2 mila studenti delle tre province liguri di Imperia, Genova e La Spezia presenti anche le scuole di Ventimiglia grazie alla direttrice scolastica Antonella Costanza e alle insegnanti, in particolare la professoressa Venturelli, che hanno voluto fortemente aderire al progetto.

Momento centrale dell’evento sono stati i giri di campo all’interno del PalaRoja di Roverino dove i ragazzi si sono impegnati attraverso gli ‘sponsor’, tra amici e parenti, a realizzare quanti più giri possibili cimentandosi in una corsa non competitiva per una raccolta fondi che ogni anno vengono destinati a progetti di grande solidarietà. La manifestazione si pone anche come strumento valido per consentire ai ragazzi di acquisire piena consapevolezza, attraverso il gioco, che con uno sforzo personale possono alimentare una catena di altruismo non indifferente.

La ‘Pace di Corsa’ 2016 ha messo al centro il viaggio migratorio, tema più che mai attuale anche nella città di confine: “Diritto di rimanere nella propria terra”, il contributo di quest’anno sarà destinato ad una cooperativa agricola di Tankassé in Costa d’Avorio e servirà a migliorare qualità e quantità della produzione attraverso ad esempio il rinnovo di alcune attrezzature di base. Una scelta consequenziale alle parole di Papa Francesco: “difendere il diritto di ciascuno a vivere con dignità anzitutto esercitando il diritto a non emigrare per contribuire allo sviluppo del paese d’origine”.

Non si tratta tuttavia di una semplice corsa. Gli alunni devono sviluppare e interiorizzare il tema loro offerto e per questo hanno svolto nei giorni scorsi anche due ore di laboratorio insieme agli operatori della Caritas e a due giovani senegalesi che hanno testimoniato la loro fuga dalla guerra. Dopo la corsa c’è stato anche il confronto sull’esperienza didattica vissuta insieme.

La ‘risposta’ dei bambini è stata molto forte dimostrando da subito grande interesse. Nel mese di maggio gli operatori della Caritas ritorneranno nelle classi a far vedere il video della manifestazione e a rendicontare sui km percorsi e sul denaro raccolto. 

Lorenzo Ballestra

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