“Il centro accoglienza migranti in centro città: autentica follia. Il peccato originale sta nell'accondiscenza iniziale da parte dell'amministrazione attuale che con la pia illusione di poter salvare il mondo accettò di prendersi e tenersi il cerino acceso e ancora adesso questo pensiero è sostenuto ancora da molti membri della attuale Amministrazione di Ventimiglia, che con superba presunzione intellettuale vogliono fare i salvatori dell'umanità a discapito della economia di una città”.
E’ quanto dice Mauro Merlenghi, ex Consigliere comunale di Ventimiglia, che interviene sul problema migranti. “Ad onor del vero occorre dire che sembra che il Sindaco, fulminato sulla strada di Damasco, abbia invertito la rotta (almeno formalmente). Comunque, al di là della discussione accalorata la questione va trattata con pragmatismo. Ci piaccia o non ci piaccia il fenomeno migratorio è un fatto che non possiamo eludere. far finta di niente è una pia illusione Però occorre fare un attenta valutazione della situazione: Ventimiglia è una città commerciale e non può permettersi di avere al centro città una simile situazione, come non può permettersi di essere all'onore anzi al disonore della cronaca per la presenza dei ‘no borders’ con campeggi e ristoranti estemporanei. La situazione nelle città francesi limitrofe alla nostra, da dove provengono i nostri clienti hanno una situazione cittadina decisamente più accattivante, inoltre la stampa dei nostri vicini non perde occasione per ‘farci i complimenti’ e allora chi è in vacanza in una bella e linda cittadina perchè dovrebbe venire a farci visita?”
“Alla luce di queste semplici considerazioni – termina Merlenghi - occorre attrezzarci seriamente, intanto cominciando con due semplici domande: abbiamo la struttura degna di questo nome? Quanti ne possiamo accogliere? Da domani, anzi da oggi, l'Amministrazione, al completo, deve assolutamente mettere in primo piano la questione senza indugi e senza pie illusioni ma semplicemente con il buon senso di capire che la citta di Ventimiglia e la sua economia non può permettersi ulteriormente questa situazione”.