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Politica | 30 marzo 2016, 08:21

Ventimiglia: il Consigliere comunale di opposizione Carlo Iachino commenta l'ultima assise cittadina

Ventimiglia: il Consigliere comunale di opposizione Carlo Iachino commenta l'ultima assise cittadina

“Della seduta consiliare straordinaria di giovedì 17 marzo saranno da ritenere due cose. La prima è una mozione concordata con la maggioranza e su iniziativa di questa... che però non la vota. La seconda è la denuncia del Vice-Sindaco Sciandra, che rivela il persistere di una mentalità clientelare presso una parte della popolazione in perenne attesa di un qualche favore, a cominciare dal posto”.

Interviene così Carlo Iachino, presidente e Consigliere comunale di Progetto Ventimiglia, commentando l’ultima assise cittadina. “Una denuncia sicuramente giusta – prosegue - dove però un evidente stato di necessità gioca spesso un ruolo non secondario. Ventimiglia è una città che stenta a trovare un suo rilancio economico e la denuncia di una mentalità sbagliata deve accompagnarsi ad un progetto adeguato di passaggio dal ‘Welfare’ al ‘Workfare’, come dicono gli anglosassoni. Passare cioè dall'assistenzialismo, anche quello ‘legale’, alla capacità di produrre e ridistribuire ricchezza attraverso la creazione di veri posti di lavoro. E qui non possiamo che rimarcare certe nostre perplessità sull'azione di governo dell'attuale Giunta: da un'assai discutibile vocazione commerciale, anziché logistica o industriale del Parco Roya (è di questi giorni la notizia che una multinazionale svedese aprirà stabilimenti in provincia, segno di un potenziale attenzionato dalle stesse imprese), all'assenza di un piano parcheggi e viabilità (e qui ricordo che sono ancora in attesa di risposta a una mia interpellanza circa progetti di imprenditori privati in merito), al mancato rilancio dell'immagine della città, anche attraverso una rete di relazioni internazionali sul modello di quanto sta facendo Bordighera, alla non valorizzazione del suo patrimonio culturale e paesistico, ma fosse anche solo di quello immobiliare posseduto direttamente o tramite le partecipate, alla mancanza di una politica di formazione che prepari al lavoro transfrontaliero e di tutto ciò insomma che attragga nuovi avventori e nuovi investitori”.

“Un radicale cambiamento – termina Iachino - rispetto al passato ha bisogno di questo, altrimenti resta solo una denuncia, giusta, ma meramente testimoniale”.

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