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Attualità | 25 marzo 2016, 09:48

Imperia: principali rischi di nei e melanoma. La Mag Medica spiega le misure da adottare e le possibili cure

Il melanoma rappresenta il più pericoloso ed aggressivo tumore maligno della cute. Colpisce ogni anno circa 200.000 persone in tutto il mondo e, solo in Italia, circa 7000 soggetti.

Imperia: principali rischi di nei e melanoma. La Mag Medica  spiega le misure da adottare e le possibili cure

Sole, nei e melanoma: quando è possibile “salvarsi la pelle”? La Dottoressa Stefania Paolino ci spiega quali sono i principali rischi a cui andiamo incontro sottovalutando i nostri nei, quali misure adottare e i consigli utili in questi casi. La dermatologa, collaboratrice Lilt per la prevenzione ed il trattamento dei tumori cutanei, spiega inoltre quali possano essere le cure possibili a cui ci si può sottoporre presso la Mag Medica di Imperia.

Il melanoma rappresenta il più pericoloso ed aggressivo tumore maligno della cute. Colpisce ogni anno circa 200.000 persone in tutto il mondo e, solo in Italia, circa 7000 soggetti. L’incidenza è maggiore tra i 30 e i 65 anni di età, con una leggera prevalenza nel sesso femminile. Le sedi più colpite sembrano essere gli arti inferiori nelle donne e il tronco negli uomini; nei soggetti anziani è spesso coinvolto il viso, in questo caso denominato lentigo maligna.

Negli ultimi trent’anni è stato purtroppo registrato un costante e notevole incremento di questa neoplasia, in parte da rapportarsi alla maggiore aggressività delle radiazioni ultraviolette. Nonostante ciò, ancora troppe persone ignorano le cause del melanoma, sbagliando il comportamento da adottare sotto il sole e prestando poca o nessuna attenzione ai propri nei che andrebbero controllati quantomeno una volta all’anno.

Fondamentali risultano infatti la prevenzione primaria e la diagnosi precoce del melanoma: se asportato in fase iniziale di crescita, vale a dire quando ancora confinato agli strati superficiali della cute, è possibile la guarigione completa del paziente in oltre il 95% dei casi, con una sopravvivenza sovrapponibile a quella della popolazione generale. Al contrario una diagnosi tardiva può permetterne la disseminazione ad altri organi trattandosi di un tumore metastatizzante. Purtroppo ancora oggi, nonostante varie campagne pubblicitarie di sensibilizzazione, alcune persone non conoscono il significato di melanoma e troppi pazienti ignorano la possibilità che ha questo tumore maligno di dare metastasi, limitando pesantemente la sopravvivenza del soggetto affetto.

Tra i fattori predisponenti sicuramente la componente genetica gioca un ruolo cruciale rendendo conto di circa il 25-30% dei casi di melanoma: per questo motivo chi presenta almeno un familiare affetto da tale neoplasia dovrebbe effettuare una volta all’anno una visita dermatologica.

Particolare attenzione dovrebbero avere anche le persone con numerosi nei e/o con fototipo chiaro (pelle e occhi chiari) e/o chi è stato esposto a frequenti eritemi solari (scottature) nell’infanzia e nell’adolescenza. Ricordiamo infatti che una prolungata esposizione diretta alla luce solare, perlopiù associata a scottature nei primi anni di vita, può predisporre ad un rischio maggiore di sviluppare il melanoma in età adulta: per questo motivo è sconsigliata una fotoesposizione intensa almeno sino ai tre anni di età e si raccomanda l’utilizzo di creme protettive SPF 30/50 sino all’adolescenza.

Il messaggio non vuole assolutamente essere quello di abolire l’esposizione alla luce solare, bensì quello di imparare ad assumere adeguati comportamenti sia al mare che in montagna al fine di ricavare il buono delle radiazioni ultraviolette e limitare i danni mutageni potenzialmente inducibili sul DNA cellulare. Ad esempio tra gli errori più frequenti vi è la convinzione che, una volta abbronzati, il rischio di melanoma scompaia e che non si abbia più bisogno di una crema protettiva. Purtroppo non è affatto così: gli effetti mutageni al livello cellulare possono essere indotti sulla cute indipendentemente dalla comparsa o meno di eritemi.

Altra convinzione errata è la pratica di sottoporsi prima della stagione estiva ad alcune sedute di lampade solari per preparare la propria cute alle successive esposizioni. Niente di più sbagliato! Il consiglio migliore sarebbe quello di prepararsi nutrendo dall’interno la pelle in maniera corretta attraverso l’alimentazione o talvolta per mezzo di integratori alimentari dedicati. Sono dunque da preferire alimenti ricchi di betacarotene (trasformato nell’organismo in vitamina A) come frutta e verdure di colore giallo e arancione (carote, melone, pesche, albicocche, arance..) o verdure a foglia verde scuro (spinaci..). Il betacarotene così introdotto può stimolare la produzione di melanina e svolgere al contempo un’azione antiossidante limitando l’invecchiamento cutaneo.

Occorre prestare attenzione anche in montagna: ricordiamo infatti che sabbia e rocce riflettono la luce solare dal 20 al 30% in più, l’acqua il 50%, neve e ghiaccio addirittura l’80%. Portare con sé , in tutte queste circostanze, un buon filtro solare (SPF 30/50+) è sempre una buona norma! Analogalmente in giornate nuvolose in cui si soggiorna per un tempo prolungato all’aria aperta, oppure soleggiate ma ventose quando si apprezza meno sulla cute il calore del sole.

La prevenzione primaria è dunque la migliore arma a nostra disposizione per combattere il melanoma! Il paziente deve imparare ad esporsi correttamente alla luce solare per godere dei soli effetti benefici della stessa, utilizzare costantemente creme protettive e, soprattutto se a rischio (con numerosi nei, familiarità, pregressi eritemi solari, cute chiara), sottoporsi annualmente ad un controllo dermatologico.

Chiunque osservi modificazioni significative di forma, colore o dimensioni di un nevo presente da tempo oppure noti la comparsa improvvisa di una lesione pigmentata è bene che, senza indugiare, provveda ad una valutazione specialistica del caso. Oggi infatti grazie a moderni strumenti in epiluminescenza (dermatoscopio o videodermatoscopio) il dermatologo è in grado di valutare nella sua intima struttura la lesione che sta esaminando con la possibilità di cogliere precocemente alterazioni suggestive per un nevo in trasformazione, migliorando sensibilmente la prognosi del melanoma e dunque la sopravvivenza del paziente.

Niente allarmismi, dunque, ma tanta prudenza e attenzione ponendosi come obiettivo primario la prevenzione: con banali accorgimenti ognuno di noi può essere in grado di “salvarsi la pelle” !Per maggiori informazioni potete contattare la Mag Medica di Imperia al numero 0183-299130, recavrvi presso la sede in Via Armelio Augusto 14 oppure visitare il SITO


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