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Attualità | 24 marzo 2016, 18:46

Dopo la presentazione dei dati di martedì scorso Paola Arrigoni del Movimento 5 Stelle scrive al Prefetto

Il Capogruppo del M5S non era stata ammessa all'incontro, nonostante la richiesta e le rimostranze di martedì mattina.

Dopo la presentazione dei dati di martedì scorso Paola Arrigoni del Movimento 5 Stelle scrive al Prefetto

Il portavoce del M5S a Sanremo Paola Arrigoni scrive al Prefetto di Imperia per segnalare alcune circostanze di rilievo, tra cui la negata partecipazione alla riunione indetta dall’Amministrazione Provinciale di Imperia di martedì scorso, nella quale veniva illustrato il ‘Rapporto preliminare su studio osservazionale su potenziali effetti sanitari nella popolazione residente nell'area interessata da immissioni ambientali della discarica di RSU Colletta- Ozotto, Bussana di Sanremo’.

Paola Arrigoni, capogruppo del M5S in Consiglio Comunale, aveva inviato il giorno prima, al Presidente della Provincia, alla Prefettura di Imperia ed al Sindaco di Sanremo la richiesta di accreditamento alla riunione, reputando di grande rilievo il tema, in quanto si tratta di diritto alla salute, costituzionalmente garantito, quindi consequenziale la trasparenza all’informazione relativamente agli esiti che l’Organo Istituzionale (Asl) avrebbe comunicato nella riunione. Nella seduta di convocazione non è stato consentito alla Arrigoni ed ai rappresentanti di gruppi sorti a tutela dell'incolumità del territorio e delle persone fisiche ad  apprendere gli esiti degli accertamenti svolti dall'Istituto Asl preposto. Paola Arrigoni ha così chiesto una risposta scritta da parte del Presidente della Provincia dove venisse motivato il diniego alla partecipazione.

“Preme evidenziare come – evidenzia il Movimento 5 Stelle di Sanremo - ad oggi non si siano comprese le ragioni ostative che hanno portato alla negazione di questa partecipazione, come richiesta, tenendo conto che l'Amministrazione Provinciale di Imperia, in tale lettera giustificava che il gruppo di lavoro designato a valutare l'esistenza o meno e l'eventuale incidenza di problematiche sanitarie, collegate alla discariche di Collette e Ozotto, si identificava in una vera e propria commissione Tecnica, istituita nel 2012 sottolineando che tali gruppi di lavoro non sono necessariamente aperti alla partecipazione del pubblico. Sulla legittimazione del cittadino a partecipare, ed in risposta a quanto affermato dal Presidente della Provincia, è giurisprudenza costante in ratione materiae che le linee guida dell'Ispra e del Sistema della Arpal prevedono come gli studio di impatto sanitario si concludano con un report finale dimostrativo di quanto i diversi portatori di interesse sono stati effettivamente inclusi nell'intero processo di valutazione dell'impatto sanitario ai fini della valutazione conclusiva”.

Nel secondo paragrafo della lettera il Presidente della Provincia scrive: “Al gruppo di lavoro partecipa anche un rappresentante dei cittadini che in allora avevano sollevato perplessità in merito e, quindi, legittimamente interessati alla problematica. Ciò garantisce adeguata trasparenza e fuga ogni dubbio sulla paventata segretezza della riunione. Cosa significa il termine utilizzato  di cittadino ‘interessato perchè aveva sollevato perplessità in merito?’ Nulla formalmente parlando, qui non siamo in un procedimento formale dove si usa il termine cittadino interessato al procedimento (vedi definizioni ex lege in materia di VIA, AIA). Invece qui si usa il termine assolutamente improprio di cittadino interessato ‘alla problematica’. Ovvio che la problematica sia quella del potenziale impatto sanitario della esistente e progettata discarica Collette Ozotto. Ma se un procedimento disciplinato dalla legge può essere di "interesse" di specifici cittadini, una problematica come quella della salute non può essere di interesse di un singolo cittadino. Non siamo di certo in un processo dove delegati sono i legittimati ad intervenire. Peraltro proprio alla luce di quanto sopra le motivazioni usate sui presunti rischi di divulgare dati sensibili valgono anche per il cittadino che è stato invitato”.

Il M5S Sanremo vorrebbe comprendere perché i dati preliminari sono stati comunicati all'azienda coinvolta nel problema dei rifiuti la Idroedil, dal momento che erano presenti alla riunione due suoi rappresentanti: il proprietario Carlo Ghilardi e l’amministratore unico Sergio Tommasini: “Tutto questo – evidenzia il M5S - perchè non è avvenuto in seduta pubblica, in Provincia, o in Comune davanti ai medici, cittadini ed ai loro tecnici di fiducia? Anche trattandosi di dati preliminari”. Nel paragrafo 4 e 5 della lettera il Presidente della Provincia accenna alla Privacy: “La Privacy individuale deve essere sicuramente salvaguardata. Ma gli studi epidemiologici, che sono strategici perché al servizio di tutta la comunità, notoriamente rendono pubblici solamente elaborazioni statistiche ed epidemiologiche. Quanto alla dichiarazione per cui ‘i dati devono essere prima analizzati’ è indispensabile l'elaborazione finale dei dati, ma altrettanto deve essere la massima trasparenza sulla reale provenienza e sulla modalità di acquisizione dei flussi informativi sanitari correnti disponibili. Inoltre sarebbe importante comprendere cosa stia rallentando la presentazione dei risultati definitivi già previsti per lo scorso settembre. Le motivazioni del Presidente della Provincia per impedire al Consigliere Comunale Paola Arrigoni di assistere alla riunione appaiono assolutamente irrituali nelle motivazioni realizzando un grave precedente discriminatorio verso gli altri, molti, cittadini ‘interessati alla problematica’. Il M5S Sanremo chiede che vengano resi pubblici al più presto il disegno dello studio epidemiologico e i dati preliminari”.

Carlo Alessi

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