“Siamo umanamente sollevati dal fatto che non siano stati riconosciuti capi d’accusa rivolti alla precedente amministrazione ma, come abbiamo fatto in occasione delle altre sentenze, non ci esprimiamo nemmeno in questo caso ed attendiamo che la sentenza definitiva”.
Sono le parole del Sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, all’indomani del Consiglio comunale di ieri sera, sulla sentenza del Consiglio di Stato relativa allo scioglimento dell’assise frontaliera, ai tempi dell’Amministrazione Scullino. “E’ uscito ben poco dal Consiglio di ieri – prosegue Ioculano – come era nelle previsioni e non ho visto grosse novità o approfondimenti. I dati fondamentali, a mio avviso, sono di altro aspetto. Abbiamo sottolineato il fatto che, umanamente, non possiamo che essere contenti e solidali (al momento) per chi ha amministrato e che, secondo questa sentenza, è risultato estraneo. Prima di prendere decisioni su altri tipi di impegni e attività, attendiamo che la sentenza diventi definitiva”.
Una sentenza che, di fatto, può agevolare anche il lavoro di questa Amministrazione: “Si – risponde Ioculano - ci possono essere delle agevolazioni perché a seguito dello scioglimento le procedure sono più difficili. Noi ci siamo già attivati per richiedere la rimozione dei vincoli a cui siamo sottoposti ed abbiamo già chiesto all’avvocato che ci ha fin qui seguito nel procedimento, di lavorare per ottenere i soldi chiesti per i danni di immagine (600mila euro).
La sentenza, comunque, non nasconde la presenza ‘ndranghetista in città: “Dichiarano esplicitamente – spiega Ioculano - che c’è un nucleo ‘ndranghetista a Ventimiglia. C’è stata comunque una influenza, diretta o indiretta, in campagna elettorale. Resta il fatto che siamo ben felici per la città della sentenza arrivata, anche se in questi mesi abbiamo subito un duro colpo. Ora aspettiamo che diventi definitiva. A chi ci accusa di non aver fatto dichiarazioni in tal senso, rispondiamo solo che abbiamo tenuto lo stesso atteggiamento in occasione delle altre sentenze e sui pronunciamenti del Tar. Ma ci abbiamo messo subito la faccia, quando ad esempio è intervenuto Oliviero Beha nell’agosto 2014”.