L'intervento di Carlo Iachino al Consiglio Comunale straordinario di Ventimiglia di ieri:
"Come già abbiamo avuto modo di esprimere a mezzo stampa, se alla duplice sentenza di assoluzione del Sindaco Scullino e del Direttore Generale Prestileo in sede penale si aggiunge quella del Consiglio di Stato circa l'illegittimità dello scioglimento del Consiglio Comunale, la sola conclusione da trarre è che la decapitazione della passata amministrazione è stata condotta nella migliore delle ipotesi con superficialità per non dire opacità. E questo beninteso, non è un giudizio politico sulla Giunta Scullino di quegli anni, che ormai appartiene alla storia, ma una valutazione tecnica sul come è stata gestita la vicenda e che in sostanza proviene dal massimo organo giurisdizionale in materia amministrativa. Sul piano politico, semmai, a mano a mano che vengono pubblicati i commenti alla sentenza del Consiglio di Stato, sullo scioglimento della passata Amministrazione Comunale sembra emergere una sorta di verità parallela. Se un politico del calibro e dell'esperienza di Claudio Scajola, infatti, non esita a puntare senza troppi complimenti il dito contro Sonia Viale e Roberto Maroni probabilmente è perché è ormai manifesto il conflitto per l'egemonia sul centrodestra nel Ponente fra Lega e Forza Italia, o ciò che ne rimane, e al loro stesso interno fra correnti e "capibastone", come si dice volgarmente; un conflitto che a quanto pare in passato ha percorso strade sotterranee e di cui il centrosinistra non ha esitato ad approfittare invocando per l'ennesima volta una "questione morale", di cui all'epoca si fece a gran suon di tamburi portavoce e da cui a seguito della dette sentenze sembra ora prendere le distanze, almeno a leggere le recentissime dichiarazioni del circolo cittadino e della segreteria provinciale del PD, che riferiscono tutto all'allora Ministro degli Interni in carica".
"Emerge però in tal modo anche l'immagine di una politica ormai ridotta a mera contesa per il potere e come Progetto Ventimiglia non possiamo che ribadire la nostra distanza da partiti in uno stato tanto decadente sul piano morale e progettuale e questo, sia chiaro, anche memori proprio di quel famoso richiamo di Enrico Berlinguer, che per questione morale intendeva innanzitutto l'occupazione dello stato e delle autonomie locali da parte dei partiti, forse, pur senza dirlo, pensando anche ad una degenerazione in atto ormai anche nel suo. Insomma, più Ventimiglia si tiene lontana da beghe romane o genovesi e più ne avrà da guadagnare. Ventimiglia necessita di esser governata con mano ferma da chi neppure lontanamente sia sospettato di intrighi di varia natura. La sua difficile situazione economica e civile lo esige. Tra i tanti problemi vogliamo sottolineare la vicenda profughi, che da transitoria sembra stia diventando strutturale, permanente, con la comprensibile inquietudine degli abitanti di quel condominio che ospita l'attuale centro. Viene perfino da chiedersi se la grande disponibilità dimostrata dalle Ferrovie nel consentire l'uso di proprie strutture per ospitare il numero crescente di migranti non abbia un qualche legame con lo sblocco della vicenda Parco Roja: buona volontà che merita di essere ripagata? Strumento improprio di pressione sulla città perché accetti tutte le condizioni che si vorrebbero imporre? Chissà, forse sono solo dei pensieri maliziosi, Signor Sindaco".
"Ed ancora quello dei parcheggi e della viabilità: è vero che vi sono progetti di imprenditori priovati in merito? Come intende comportarsi la Giunta di fronte a tali proposte? E perché non è la setssa Giunta ad invitare tali privati ad esporre pubblicamente le loro idee? E ancora naturalmente il problema dei serivizi sanitari, anche in vista della riunione con l'Assessore Regionale alla Sanità, Sonia Viale, prevista per il 4 aprile prossimo. E attenzione a che non si faccia del nuovo ospedale il grimaldello per scassare quanto di buono c'è ancora nell'estremo Ponente. Come possa a questo punto proseguire l'attuale consigliatura, del tutto privata com'è della sua legittimazione storica è una risposta che è lecito attendersi da lei, Signor Sindaco. Legittimazione storica, ripeto, per il modo attraverso cui si pervenne alle ultime elezioni e sconfessato da tutte le sentenze sin qui pronunciate. Nulla da dire sulla legittimazione elettorale, per quanto sia obiettivamente curioso che vinca le elezioni un candidato che al primo turno aveva avuto meno del 20% dei voti battendo al ballottaggio un avversario che invece aveva sfiorato la maggioranza assoluta; forse anche quanto accadde tra primo e secondo turno è una storia che un giorno ci verrà raccontata, chissà. Così come naturalmente sarebbe stato auspicabile una presa di posizione da parte dell'amministrazione nel frenare la svendita dei beni Civitas, dopo le conclusioni, anche qua della Magistratura, che non trattavasi del mostro a cinque teste, dipinto in tal modo dal PD locale a soli fini meramente elettorali".
"Insomma, proprio perché la sovranità appartiene al popolo che la esercita nei limiti e nelle forme della Costituzione, come recita l'art.1 della nostra legge fondamentale, non si può non scorgere un radicale mutamento delle condizioni materiali in cui tale sovranità fu esercitata. Stiamo parlando della primavera 2014, è vero, un secolo fa, appunto. Ecco perché, nell'interesse esclusivo della città, la invitiamo con forza, Signor Sindaco, a dare maggior ascolto all'opposizione di quanto non abbia fatto sinora".