“In riferimento all'articolo online di venerdi 11 marzo 2016 ‘Discarica di Collette Ozotto sono nelle mani dell'Asl i risultati dell'indagine epidemiologica sulla popolazione’ e per ben chiarire quanto scritto su alcuni giornali in edicola”. Ad intervenire sull’argomento sono i portavoce dell’Ass. Ambiente e Salute Sanremo-Taggia che spiegano: “L'indagine è stata varata sotto la supervisione di una commissione politica, (provincia di Imperia, comitato civico Ambiente e Salute e Idroedil e una tecnica (Asl, Arpal, Ist di Genova)’.".
"Al fine rendere cristallina la propria posizione, comunichiamo che nessuna supervisione le è mai stata concessa, in merito all'indagine epidemiologica, inerente la popolazione residente nelle zone adiacenti la discarica di Collette Ozotto, condotta dall'Asl imperiese. Stabilito che, all'inizio della vicenda, la signora Cabrele Lia, in nome e per conto dell'Associazione, è stata incaricata di collaborare con l'ASL in quanto persona a conoscenza delle situazioni locali dei residenti della zona e in particolare dei casi di malattia grave, si fa presente che poco o nulla ha potuto fare perché mai coinvolta direttamente nel processo di ricerca. Infatti dopo una prima riunione di tipo organizzativo e una seconda in cui si stabilì di recarsi casa per casa, mai più fu chiamata e nemmeno interpellata.
Si precisa che la signora Cabrele Lia si è recata per ben quattro volte a Villa Spinola, sede ASL, per avere informazioni in merito, ed essere resa così partecipe e coinvolta nell'iter delle indagini epidemiologiche, ricevendo risposte generiche, decisamente non esaurienti, come ‘tutto è a Genova, bisogna aspettare’, e che non fu più convocata per nessun'altro incontro. Ci teniamo a precisare i fatti per correttezza nei confronti dei lettori, rettificando quanto riportato da alcuni giornali in edicola, poichè la nostra partecipazione purtroppo, è stata sin dall'inizio marginale, se vogliamo di sola facciata, probabilmente perchè non ritenuti indispensabili ai fini preposti. Riteniamo che non sia così difficile avvisare di ogni iniziativa l'Associazione, o chi per essa, visti i numerosi mezzi a disposizione: raccomandate, e-mail e telefoni cellulari. Forse, come cita l'articolo di giornale in edicola, tutto doveva e deve rimanere Top secret”.
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