Attualità - 13 marzo 2016, 07:25

In & Out: da Imperia all'Olanda. La storia di Sahiela Morlacchi, tra musica e yoga

"La Liguria ha una natura speciale, a volte selvaggia, che non è facile incontrare altrove. L'odore delle montagne e le olive, sono cose che porto sempre con me".

Da Imperia, alla grande e internazionale Amsterdam. Un viaggio tra due Paesi diversi fisicamente, ma forse con un carattere non poi così distante. Sahiela Morlacchi ci racconta la sua esperienza in Olanda, dall’arrivo ad Amsterdam, alla sua recente vita come insegnante di Yoga ad Haarlem. L'Olanda è un Paese in cui puoi sentirti a casa, non andando a ricercare persone della stessa nazionalità, ma piuttosto con gli stessi gusti artistici. In un ambiente così particolare, parlare 5 lingue come Sahiela è importante, ma la cultura che l'ha aiutata maggiormente ad ambientarsi è stata quella musicale.

Da Imperia all'Olanda, passando dalla Germania. Perchè questa decisione? Dopo essermi diplomata al Liceo Linguistico Amoretti di Imperia, ho deciso di regalarmi un anno sabbatico, nel quale ho vissuto nel sud della Germania a Tubinga; questo ha rappresentato la mia prima esperienza all'estero. L'anno successivo mi sono iscritta alla facoltà di Traduttori e Interpreti di Genova e sono nuovamente tornata in Germania, Amburgo, durante l'Erasmus. Conclusi gli studi, fino al 2011 ho vissuto e lavorato nel mio settore a Imperia, ma cinque anni fa ho deciso che era arrivato il momento di iniziare una nuova esperienza sperimentando l’ebbrezza di dover partire da zero. Così sono partita alla volta di Amsterdam, senza un lavoro e senza una casa né amici, ma dovendo costruire tutto giorno per giorno.

E' stato facile? Cosa ti ha aiutata maggiormente ad ambientarti? Sì, lo ammetto. Amsterdam è piccola, ma molto aperta. Ho trovato il mio primo lavoro immediatamente, in una nota società di abbigliamento sportivo, occupandomi del mercato francese e il successivo nel campo turistico. Le lingue maggiormente richieste sono il francese e il tedesco ma molto si sta muovendo anche per l’italiano. La musica è però il collante che mi ha aiutata a sentirmi a casa. Studio e suono basso e armonica; da quando sono arrivata ad Amsterdam ho suonato in diversi gruppi e jam session, la maggior parte dei quali internazionali e questo mi ha facilitato molto per quanto riguarda l'ambientamento. A dire il vero, alla prima jam session in cui ho partecipato, c'era anche una ragazza di Imperia, che ho conosciuto qui!

Per riuscire a sentirti una vera olandese, che lingua devi parlare?

L'inglese è la lingua parlata da tutti, soprattutto ad Amsterdam. Se cominci a spostarti dalla città però, torna molto utile approcciarsi nella lingua madre del posto in cui ci si sente per natura più a proprio agio. Io ho iniziato a studiare l'olandese quasi da subito e in particolare quando mi sono iscritta alla facoltà di Scienze Politiche Internazionali Ambientali. Le lezioni si svogevano al 50% in inglese e il restante 50% in olandese. Cerco di mantenere attive tutte e 5 le lingue che ho imparato, per questo preferico lavorare sempre in contesti che abbiano a che fare con mercati internazionali.

I tuoi progetti futuri sono da italiana o da olandese? Forse vanno in tutte e due le direzioni. Sono appena rientrata da quasi due mesi in India, dove ho frequentato una full immersion di formazione Yoga: 200 ore. Rishikesh è la capitale dello yoga, dove questa disciplina affonda le sue radici. In questo periodo trascorso in India ho ottenuto il certificato di insegnante di yoga e sto iniziando a mettere in pratica quanto appreso. Sono particolarmente vicina alle tematiche dell'alimentazione e dell'ambiente e cerco di unirle ai miei insegnamenti di Yoga. Il mio progetto nato in India, chiamato Yoga Tuned e che include anche ingredienti musicali, potrebbe essere esportato anche nella Riviera di Ponente. In particolare mi piacerebbe contribuire a rivalutare le montagne e la straodinaria natura dell’entroterra.

Cosa ti manca di più di Imperia e della tua provincia?

Le montagne! La Liguria ha una natura speciale, a volte selvaggia, che non è facile incontrare altrove. L'odore delle montagne e le olive, sono cose che porto sempre con me. L'ultima volta che sono tornata a casa, ho messo in valigia alcune piante di aloe vera. Si trovano anche in Olanda, ma non sono nate e cresciute al sole come le nostre. Comunque, le erbe aromatiche Liguri come il timo o l’origano non mancano mai nella mia cucina.

Similitudini fra olandesi e liguri, esistono? Penso che la principale sia propria quella caratteriale. Gli olandesi sembrano molto aperti e internazionali, ma in realtà non immediato se si vuole approfondire un’amicizia. Di fatto bisogna prima abbattere il muro di diffidenza. In questo sono proprio come i liguri: bisogna lavorare molto per instaurare un’amicizia vera, ma una volta che riesci questa rimane nel tempo.

Diceva Voltaire: È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria. E questo è quanto Sahiela ha voluto mettere in pratica: partire e andare alla scoperta di una nuova città e di tutto il mondo che le gravita attorno, creandosi dal nulla una vita nuova.


Stefania Orengo