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Politica | 12 marzo 2016, 01:41

Frase choc sui gay, indagato consigliere Lega per diffamazione: è la prima volta in Italia

L’iniziativa giudiziaria nasce dall’esposto che Aleksandra Matikj, Presidentessa del Comitato per gli immigrati e contro ogni discriminazione di Genova, aveva presentato pochi giorni dopo l’esternazione del De Paoli

Frase choc sui gay, indagato consigliere Lega per diffamazione: è la prima volta in Italia

“Come 'Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione', siamo molto orgogliosi della Procura di Genova che ha accolto il nostro esposto presentato il 24 febbraio u.s. presso i loro uffici e dove ieri mattina, ho saputo che il Consigliere regionale della Lega Nord in Liguria Giovanni De Paoli, in merito alle nostre accuse, è ufficialmente indagato per diffamazione aggravata a causa di una frase omofoba: 'Se avessi un figlio gay lo brucerei in un forno'. Contro di lui, alcuni testimoni presenti in commissione. Fu così che ieri, dopo aver parlato con il Procuratore capo Francesco Cozzi, venni a conoscenza che il sostituto Procuratore Patrizia Petruziello ha aperto un fascicolo dove il consigliere regionale della Lega Nord è indagato per diffamazione e violazione della Legge Mancino ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione e della Legge n. 205 del 2003 (c.d. Legge Mancino) e dell’articolo 595 del codice penale”. 

L’iniziativa giudiziaria nasce dall’esposto che Aleksandra Matikj, Presidentessa del Comitato per gli immigrati e contro ogni discriminazione di Genova, aveva presentato pochi giorni dopo l’esternazione del De Paoli, avvenuta nel corso di una seduta della commissione regionale sulla famiglia.

“Questo nostro esposto, supportato dallo Studio legale Gay-Lex di Bologna, trasformatosi in un’indagine penale è una vera e propria rivoluzione per i Diritti degli Omosessuali, semplicemente perché la Procura di Genova ha deciso di estendere l’applicazione delle Legge Mancino, che prevede l'aggravante per le dichiarazioni razziste anche a quelle omofobe– spiega la Matikj – e questa decisione crea un precedente ed apre la strada ad altri esposti nei confronti di politici per affermazioni omofobe. Questa è la prima volta ed è un aspetto molto importante visto che in Italia manca una Legge specifica non si è mai riuscito a chiedere che venisse indagato un politico che offende un'intera categoria. 

Considerando ergo, che in Italia non esiste ancora, vorrei fare un appello pubblico al nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Governo Matteo Renzi, al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, al Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, a Vladimir Luxuria ed al Segretario nazionale del SEL Nichi Vendola affinché tutti insieme possano includere tra le nuove Riforme del Governo Renzi una Legge specifica contro l’omofobia, poiché gli episodi discriminatori di cosiddetta ‘omofobia’ sono in continua crescita".

"Si ringrazia intanto e di già il gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria"– aggiunge Aleksandra Matikj –“che si sarebbe dichiarato come di seguito.."

«Bruzzone convochi l’ufficio di presidenza»

«Sul caso De Paoli ci asteniamo dal commentare com’è giusto che si faccia quando è in atto un’azione della magistratura. Ci compete invece il giudizio politico di una vicenda inqualificabile che ha gettato discredito sulle istituzioni. Per quanto tempo Toti potrà continuare a reggere nel recitare la parte delle tre scimmiette? Ribadiamo che il presidente del Consiglio regionale Bruzzone deve convocare l’ufficio di presidenza per una censura politica e i relativi provvedimenti conseguenti». Queste le dichiarazioni del gruppo consiliare del Pd alla notizia dell’indagine su De Paoli.

C.S.

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