Pioggia, vento, un cielo grigio e confuso che porta tutti al riparo, in attesa che si verifichi la profezia meterologica annunciata nei giorni scorsi. Un pomeriggio adatto per raggomitolarsi sotto la coperta e, a luce soffusa, ascoltare una storia fatta di innamorati, perfidi conti e un lieto fine. Esattamente come la leggenda che narra la nascita di Montalto Ligure.
C'era una volta, prima dell'anno 1000, in un paese vicino, un crudele Conte di nome Oberto di Badalucco. Il Conte, particolarmente avido e tiranno, padroneggiava su tutto il suo territorio costringendo i sudditi ad ogni suo volere. Fra questi, uno particolarmente gradito al nobile, era il riscatto dello Ius Primae Noctis, ovvero il diritto di trascorrere, in occasione del matrimonio di un proprio servo della gleba, la prima notte di nozze con la sposa.
Il Conte Oberto non era un uomo dai nobili sentimenti e pare non fosse nemmeno particolarmente attraente sotto il profilo estetico, ma chi osava sottrarsi a questo diritto feudale, sarebbe andato verso morte certa. La leggenda narra però, che nel XIII secolo, una giovane coppia di Badalucco, due ragazzi bellissimi e innamorati, scamparono al volere del Conte Oberto, riuscendo a fuggire in tempo subito dopo le nozze, riparando sui monti vicini. La coppia rimase nascosta per lungo tempo, fino a che non venne raggiunta da amici e parenti che, innamoratisi della bellezza del luogo, vi si trasferirono.
Nacque così il borgo di Monalto Ligure, anche noto come il “paese dell’amore”. Un paese dove ancora oggi, tante coppie italiane e straniere decidono di sposarsi, nel luogo chiamato "la loggia degli sposi".
E vissero tutti felici e contenti.
Stefania Orengo