Politica - 26 febbraio 2016, 16:43

Bordighera: cessione delle acque al confine, il Sindaco: “E’ grave, non escludiamo un atto dimostrativo in mare”

Dopo il caso ‘Mina’ sono emersi anche precedenti con pescatori di Bordighera e proprio in queste ore è in atto una mobilitazione in mare a 12 miglia nautiche dalla costa nelle Bocche di Bonifacio.

Il discorso sulla ratifica dei confini marittimi da parte del governo italiano che cederebbe così gran parte delle acque italiane alla Francia è un discorso gravissimo” esordisce il primo cittadino della città delle Palme Giacomo Pallanca. Dopo il caso ‘Mina’ sono emersi anche precedenti con pescatori di Bordighera (l'articolo cliccando qui) e proprio in queste ore è in atto una mobilitazione in mare a 12 miglia nautiche dalla costa nelle Bocche di Bonifacio da parte dei pescatori sardi contro l'accordo Italia-Francia. Issati striscioni con la scritta "Giù le mani dai confini".

In realtà rischia di creare dei problemi serissimi ad un settore che da noi è ancora sviluppato, - continua Pallanca - in particolare per quello che concerne la pesca dei gamberi, fiore all’occhiello della nostra zona. Per quale strana norma tra la punta della Corsica e Bordighera che è la punta più a sud ci sono 98 miglia marine ma noi da 12 miglia siamo già in acque francesi proprio qui davanti? Quale forme di garanzia abbiamo soprattutto nell’ipotesi che in quello specchio di mare ceduto vengano realizzate strutture a danno dell’ecosistema?”.

Il Sindaco non esclude che prossimamente possa compiersi un atto dimostrativo ‘sconfinando’ a bordo di un peschereccio in segno di protesta: “Ho parlato con il Sindaco Enrico Ioculano e il Sindaco Alberto Biancheri per valutare cos’altro possiamo fare dopo la lettere inviata subito a seguito del caso ‘Mina’ perché qui si sta giocando con la pelle degli altri”.

Noi siamo i primi cittadini di uno specchio antistante su cui avvengono cessioni di confine che non ci vengono comunicati – conclude Pallanca - E poi che cosa abbiamo ricevuto dalla Francia? Noi non siamo disposti ad accettare passivamente le scelte di un governo che non interpella neanche i sindaci delle coste antistanti senza contare che c’è un’economia che vive con margini di operatività ridotti all’osso, facendo così ammazziamo completamente un settore merceologico”. 

Lorenzo Ballestra