"Durante il Consiglio Provinciale di questa mattina ho proposto un emendamento per tutelare Amat e i suoi lavoratori. C’è il rischio concreto che la società partecipata del Comune possa trovarsi senza soldi per colpa di Rivieracqua". Ad intervenire sull'argomento è il sindaco di Imperia Carlo Capacci che spiega: "Io, così come il sindaco di Ventimiglia, siamo concordi sulla creazione di una società consortile provinciale per la gestione dell’acqua pubblica, ma vogliamo garanzie su che farà. Per questo abbiamo chiesto a Rivieracqua di fornire entro 45 giorni la capacità economico-finanziaria e il business plan. Ad oggi Rivieracqua deve pagare Amat per l’acqua fornita; ci sono fatture emesse per circa 1,4 milioni di euro. Sono già scaduti pagamenti per 1 milione e entro fine febbraio scadranno fatture per altri 350 mila euro; 126 scadranno a marzo.
Questa situazione ci fa pensare che Rivieracqua non abbia la capacità economico finanziaria per fare ciò che sta facendo, una situazione non procrastinabile nel tempo anche perché se Rivieracqua continua a non pagare tra un mese Amat non avrà soldi necessari a pagare gli stipendi e nel giro di qualche mese sarà costretta a portare i libri in tribunale.
A questa situazione molto difficile, bisogna anche aggiungere che il 2 febbraio, rispettando le tempistiche, Amat ha comunicato il valore degli asset da cedere a Rivieracqua per il subentro, parliamo di cifre attorno ai 15 milioni di euro. Ad oggi non abbiamo però ancora capito dove Rivieracque prenderà i soldi necessari per finanziarie l’operazione. Qui si gioca il destino del sistema idrico integrato della provincia di Imperia".