“Comunque vada sarà un successo”. Clemente Maccaro - da Camposano di Nola, classe 1982 - più semplicemente ‘Clementino’, esordisce così durante la conferenza stampa al Roof dell’Ariston a lui dedicata. Poi racconta dei suoi inizi e di come si è affacciato al mondo della musica anche grazie a due genitori che recitano nel teatro amatoriale: “Il teatro mi ha salvato come presenza scenica. Lì sono cresciuto e lì non mi dispiacerebbe approdare prima o poi”.
Al Festival di Sanremo partecipa con il brano ‘Quando sono lontano’: “Il mio hip hop parla di immigrazione, di persone che sono lontano dalla loro terra". E’ un genere diverso il suo da non confonderlo “con il ‘mucchio selvaggio’ dell’hip hop nazionale, che frequenta con orgoglio e con divertimento – dice -, ma di cui non condivide il machismo esasperato, il vizio di prendersi troppo sul serio”. Attore, quindi, oltre che rapper, animale da palcoscenico capace di ibridare il proprio linguaggio passando dalla sonorità melodica di Gigi Finizio a Jovanotti per cui è “uno dei nuovi cantautori più interessanti che abbiamo”.
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