La serata delle Cover è da sempre la più bella, quella che fa cantare tutti – se pur con problemi di audio in sala stampa – quella che il tempo passa in fretta e puoi anche solo ascoltarla senza guardarla.
Al di là dell’intoppo tecnico per il vincitore della prima sfida dei campioni, per la quale però l’organizzazione ha dimostrato massima professionalità e trasparenza, tutto è filato liscio e tutto secondo copione. Virginia Raffaele che continua a stupire, Madalina che sfoggia vestiti e poco altro , Garko che ce la mette tutta per migliorare la sua delicata posizione e Carlo Conti che tiene le fila di tutto e di tutti.
Inizia con la sfida delle nuove proposte la serata Cover del Festival di Sanremo. La scena per la presentazione dei Giovani è tutta per il padrone di casa Carlo Conti. Ritorna il tema che ci ha accompagnato in queste serate con la ricomparsa del drappo arcobaleno
La prima sfida è Miele con “Mentre ti parlo” contro Francesco Gabbani con “Amen” viene proclamata Miele vincitrice ,ma la sala stampa protesta perché non è riuscita a votare, i telecomandi non funzionavano. Per i giornalisti la votazione è da rifare.
La seconda sfida tra Michael Leonardi con “Rinascerai” contro Mahmood con “Dimentica”, durante la sfida in sala stampa sparisce anche la diretta, non è proprio la serata giusta questa, deve esserci qualche strana influenza. Questa volta la sala stampa riesce a votare. Vince Mahmood
Marc Hollogne, grande artisti, ma nulla di eccezionale. Ho visto cose mi hanno stupido di più. Forse ha avuto poco tempo per essere apprezzato.
Inizia forse la serata più bella, quella che si fa più cantare. La grintosissima Noemi tira fuori gli artigli e canta “Dedicato” di Loredana Berté.
Finalmente Gabriel Garko ha messo gli occhiali fin da subito ed accompagnato da Madalina Ghenea, sempre meno naturali.
Tocca ai Dear Jack con “Un bacio a mezzanotte” del Quartetto Cetra. Il maestro dell’orchestra si è imparruccato come il cantante del gruppo, ma a lui non l’hanno spiegato! Comunque fa effetto sentire un ragazzino interpretare un brano del 1952 e tutto sommato è anche piacevole.
Gli Zero Assoluto interpretano un mito di quando ero bambina “Goldrake”, ma mi sembra un po’ troppo romantichizzata per i miei ricordi di infanzia.
Mamma mia quanto l’hanno fatta brutta Donatella Versace, sono davvero dei “geniiiiiiii” i truccatori di Virginia Raffaele che anche questa sera si rivela essere il pezzo forte del Festival.
Un omaggio al grande Pino Daniele l’interpretazione di Giovanni Caccamo e Deborah Iurato di “Amore senza fine”
In sala Stampa, durate la pubblicità si rivota per la prima sfida delle Giovani Proposte
Vince il primo gruppo di Cover Noemi con “Dedicato”
Anche Patty Pravo assomiglia alla Versace questa sera che con il rapper Fred De Palma canta una sua canzone del 1970 “Tutt’al più”. Coinvolgente il brano e anche l’insolita accoppiata.
Alessio Bernabei interpreta” A mano a mano” di Riccardo Cocciante. Originali quest’anno le scelte delle Cover
Dolcenera si è davvero divertita a cantare “Amore Disperato” di Nada, volteggiando sul palco, ma io personalmente preferisco di gran lunga la versione originale rispetto a questo nuovo arrangiamento
Povero Carlo, stasera Virginia gliene combina di tutti i colori, ma lui reagisce alla grande e con grande professionalità.
In sala stampa si tiene il ritmo di “Don Raffae” battendo le mani per la semplice ma efficace interpretazione di Clementino che vince la seconda manche della sfida Cover.
Sono rimasta senza parole, cosa c’è da dire dei Pooh che non abbiamo già detto tutti in questi 50 anni. Un compleanno importante il loro che festeggeranno per un anno intero con queste Reunion. I 5 “vecchietti” – come li chiama mio figlio – hanno ancora molto da dire e, nonostante i suoi commenti, ogni generazione conosce le parole delle loro canzoni e non riesce a resistere senza canticchiarle con loro. La commozione e l’emozione tocca anche chi ha calcato tantissimi palcoscenici come loro.
Colpo di scena sul palco dell’Ariston, era filato tutto troppo liscio. Rifatta la votazione in sala stampa – non eravamo riusciti a votare tutti a causa di un inconveniente tecnico - cambia il vincitore della prima sfida delle Giovani Proposte, passa Francesco Gabbani e non Miele. Penso alla delusione della ragazza siciliana, ma i tempi della diretta sono tremendi e non è stato tecnicamente possibile comunicare il problema prima dell’ufficializzazione del risultato da parte di Conti.
I finalisti per le Giovani proposte sono quindi: Francesco Gabbani, Mahmood, Chiara dello Iacovo ed Ermal Meta
Scusate ma non voglio infierire, ma gli autori non possono smettere di dover per forza far sembrare Garko naturalmente spiritoso e autoironico? Magari se lo lasciate libero di dire quello che vuole spontaneamente è meglio, magari…..tentar non nuoce.
Simpatici Elio e le storie tese con la versione italiana di “Fifth of Beethoven”, ma per me non passano l’esame Cover
Ottima invece Arisa che interpreta “Cuore” di Rita Pavone
Intanto in sala stampa è arrivato Francesco Gabbani per ringraziare della correttezza l’organizzazione Rai, del resto quello che giusto è giusto.
Ma che carisma questo Rocco Hunt, se pur così giovane, riesce a trascinare anche i mausolei dell’Ariston con la sua “Tu Vuo’ fa l’americano”. In fondo tutti abbiamo bisogno di tornare alla genuinità.
Finalmente vedo Francesca Michielin vestita decentemente e si dimostra guerriera più che ragazzina nel suo “Il mio canto libero” di Lucio Battisti
Nel terzo gruppo passa in finale Rocco Hunt.
Quarto gruppo di sfide, intanto l’audio in sala stampa fa le bizze, va beh stasera va cosi!
Neffa ha arrangiato nel suo stile “O Sarracino”, quest’anno è un tripudio di canzoni napoletane.
Troppo delicata l’interpretazione di Valerio Scanu di “Io vivrò”, ci voleva un po’ più di cattiveria senza nulla togliere alla sua bella voce.
Senza lode e senza infamia Irene Fornaciari porta sul palco “Se perdo anche te” di Gianni Morandi
Va bene, siamo d’accordo che l’interpretazione è importante, ma Morgan senza voce non mi convince con “La lontananza”
Va in finale Valerio Scanu con io Vivro.
Nicole Orlando con la sua semplicità disarmante ci spiega un concetto fondamentale: anche con un cromosoma in più si può essere campioni, ballerini, attrici e protagonisti di Sanremo. Si può fare tutto e anche di più, vietato arrendersi e, dopo tante vittorie, l’Italia ha cominciato ad accorgersi e ad interessarsi a lei. Questo è il Festival che vuole provare a cancellare i pregiudizi, rendendoli deboli e inutili.
Finalmente Garko azzecca una presentazione tutta intera: è quella di Lorenzo Fragola “La donna cannone” di De Gregori
Ancora Napoli protagonista con Enrico Ruggeri che rende rock “A canzuncella” degli Alunni del Sole.
Grazia e potenza è Noemi nell’”America” di Gianna Nannini.
Forti, forti e ancora fortissimamente forti gli Stadio che ricordano il grande Lucio Dalla con “La sera dei Miracoli”
Pino e Gli Anticorpi frizzanti e giusti nei tempi, non sono risate forzate.
Vincitore del quinto gruppo sono gli Stadio
In finale quindi ci sono Noemi con Dedicato, Clementino con “Don Raffae’”, Rocco Hunt con “Tu Vuo’ fa l’americano”, Valerio Scanu con “Io Vivrò” e Stadio con “La sera dei Miracoli”
Speravo che facessero parlare anche Hozier , che è un ragazzo giovane, si, ma molto impegnato e che ha qualcosa da dire. Forse non c’era tempo o forse si è aggirato il problema. La canzone Take me to church, è diventata un simbolo della lotta all’omofobia ce ne faremo una ragione della sua “mancata” intervista, contando sul fatto che la musica, spesso, arriva dove le parole non riescono
I vincitori della serata Cover sono gli Stadio con “La sera dei Miracoli”, secondo classificato Valerio Scanu, terzo Clementino, quarta Noemi e quinto Rocco Hunt
Domani sera finale Giovani Proposte e ancora la gara dei Big.