Il consiglio comunale è poi proseguito con la discussione sulla mozione sull'acqua presentata dal Movimento a 5 Stelle. Con il documento viene chiesto al consiglio comunale di deliberare l'ingergazione dello statuto comunale con il riconoscere il Diritto umano all'acqua. “Ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status di bene comune” ha spiegato il capogruppo Paola Arrogoni.
Nella mozione si chiede anche di confermare il principio secondo cui tutte le acque, superficiali e sotterranee, sono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale.
“La gestione delle acque – ha aggiunto la Arrigoni - deve avvenire secondo criteri di razionalizzazione allo scopo di evitare gli sprechi e di favorire il rinnovo delle risorse, di non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, l'agricoltura, la piscicoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici”.
Infine è stato chiesto di riconoscere che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico di interesse generale, senza scopo di lucro e finalizzato a garantire l'accesso dell'acqua, e pari dignità, a tutti i cittadini, in armonia con i principi costituzionali e le disposizioni legislative.