Una situazione ancora poco chiara quella che ruota intorno a Villa Mariani, ci sono misteri irrisolti tra sparizioni di gioielli, pentiti di ‘ndrangheta e summit di banchieri a Montecarlo. Un mix di circostanze che hanno portato la Villa agli onori della cronaca di giornali e tv con servizi speciali che hanno puntato i riflettori sui fatti vissuti in primis dal Presidente della Fondazione Mariani, Carlo Bagnasco.
A 89 anni dalla scomparsa di Pompeo Mariani, uno dei più grandi pittori dell’ ‘800 di fama internazionale in occasione della commemorazione della sua morte, Carlo Bagnasco ha voluto con amarezza ricordare ‘L’assalto a Villa Mariani’ definendolo come un bieco attacco da parte di una vera e propria associazione a delinquere.
“Ci sono arrivate multe assurde di ogni tipo che ci hanno costretti a pagare legali e commercialisti – ha spiegato Bagnasco - ci sono stati applicati interessi usurari sia in sede di mutuo sia in sede di conversione del pignoramento. Con fatica siamo arrivati a convertire il pignoramento di Villa Mariani, con rate stabilite di 62.000 Euro mensili per la durata di 18 mesi. E’ in corso il processo per gli interessi d’usura, la prossima udienza è fissata ad aprile ma è evidente che non si può trattare di altro se non di usura se dopo dieci rate pagate il debito anziché diminuire è addirittura aumentato!”.
“Abbiamo subito un enorme furto all'interno del caveau della Banca MPS di Genova, atto a privarci di quella liquidità in grado di sopperire alle nostre esposizioni finanziarie del momento ed a finanziare in completa autonomia innumerevoli futuri progetti”. Ad oggi non sono stati ancora individuati i responsabili e dove siano finiti quegli importanti beni, tra cui un disegno “capolavoro” di Edgar Degas.
“Abbiamo dovuto svendere opere importanti di Pompeo Mariani, degne di figurare vicino ai capolavori di Monet, Renoir, Sargent, Sorolla ed altri importantissimi impressionisti – ha continuato lo sfogo il Presidente - Abbiamo subito ogni sorta di offese, umiliazioni e denigrazioni e si è cercato di costringerci ad una resa senza condizioni. Una vera e propria “guerra” è stata scatenata, senza risparmiare persone deboli e indifese”.
A detta della Fondazione, che accusa una totale assenza delle istituzioni, la Regione Liguria, la Provincia di Imperia e il Comune di Bordighera non hanno mosso un dito nella tutela della Villa che risulta essere di un valore economico e culturale incalcolabile secondo il Ministero dei beni e delle attività culturali che ne riconosce l’unicità: “un bene museale dei più importanti sul panorama mondiale”.
La fondazione e la famiglia Bagnasco non si vogliono piegare alle organizzazioni ‘poco chiare’ e hanno pertanto chiesto ‘asilo culturale’ in un altro Stato dell’Europa per poter portare avanti i progetti in maniera libera ed indipendente. Inoltre è stata già avviata la procedura per inserire Villa Mariani nella lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO. In conclusione Carlo Bagnasco ha lanciato un accorato appello alla magistratura affinché venga fatta chiarezza e vengano accertati i responsabili di questo ‘disegno criminale’.