La tradizione dell’estate di San Martino, deriva da una leggenda che narra di un Santo, che nacque a Candes-Saint-Martin nell’anno 317, in una famiglia pagana. Fu così chiamato dal padre, ufficiale dell’esercito romano, in onore del dio Marte. All’età di 15 anni si arruolò nell’esercito e inviato in Gallia, entrò in contatto con il Cristianesimo e si convertì. La leggenda vuole che il cavaliere, di ritorno da un viaggio, nei pressi di Amiens in un giorno freddo e piovoso, incontrò un mendicante mezzo nudo. Mosso da compassione, di impulso si tolse il mantello e lo divise in due per coprire il povero mendicante nudo e freddoloso. Il Signore "ricompensò" il Santo, inviando un clima mite e temperato quando oramai esso volgeva al freddo dell’Inverno incipiente
Non si sa bene a quale periodo risalga la leggenda, probabilmente si riferisce a tempi molto antichi, di poco seguenti alla morte del Santo. Oggi si definisce estate di San Martino quel periodo autunnale in cui il clima è mite, c’è bel tempo e l’aria è tiepida. Stando alle analisi della mappa climatologica della nostra provincia, risulta che è dagli anni '50 che si registra un’espansione dell’alta pressione delle Azzorre dalla Spagna verso l’Europa centrale, nella prima quindicina di novembre e soprattutto nei giorni 11,12,13 e 14. In questa parte dell'anno l’alta pressione causa quasi sempre un innalzamento delle temperature, ma quest'anno pare che sia in netto anticipo. Infatti è già presente sulla nostra provincia da due giorni e con un improvviso tepore è andata a spezzare i primi freddi autunnali, riportandoci alla memoria il bel sole dell'estate.