Christian Feliciotto, direttore dell’hotel Nazionale, ci ha risposto in relazione alla presa di posizione della nostra lettrice Annalisa Ferrero:
“Vorrei pacatamente replicare all'articolo da voi pubblicato oggi dove temo, anzi no sono certo, sia stato preso un abbaglio. Sono dispiaciuto che la sig.ra Annalisa e Suo fratello abbiamo vissuto un'esperienza negativa proprio nell'Hotel che dirigo, ma sicuramente c'è stato un grosso fraintendimento e vorrei dare la mia versione dei fatti. La Sig.ra Annalisa col Fratello sono arrivati piuttosto presto e la terrazza, pur essendo tutta prenotata, era ancora semi deserta. Quando la sig.ra ha chiesto un tavolo, lo sguardo dei ragazzi dello staff non era di imbarazzo, ma di dubbio se ci fossero ancora tavoli liberi. L'unico ancora non prenotato era quello al piano superiore, tra l'altro piano molto richiesto per la vista mozzafiato che regala sul far del tramonto. Il tavolo che abbiamo servito, vicino ai Sig.ri Ferrari, era un compleanno che aveva richiesto e pagato per quel tipo di servizio. Quando i Signori sono andati via, molti dei clienti che avevano prenotato i tavoli non erano ancora arrivati e probabilmente tutto ciò, unito anche ad altri episodi spiacevoli che non dubito la sig.ra Ferrari abbia vissuto nella Sua vita spesa affianco al fratello, ha indotto la Sig.ra a pensare di essere stati discriminati, generando quello che ripeto essere uno spiacevole equivoco che mi spiace non sia stato chiarito immediatamente la sera stessa. L'hotel Nazionale si distingue da anni per professionalità e passione nel fare turismo e accoglienza e lungi da noi avere atteggiamenti cosi deplorevoli che condanniamo e stigmatizziamo. Per quanto mi riguarda, sono certo e forte del fatto che, chi mi conosce sia personalmente che professionalmente, non possa nutrire alcun dubbio sul fatto che io non possa essere quel mostro dipinto dalla Sig.ra Ferrari e tanto meno che io sia in grado di fare sorrisi falsi e di circostanza per poi avere atteggiamenti discriminanti”.











