Tappa sanremese, dopo quella imperiese, per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Prima di parlare agli esponenti di Confartigianato, il Governatore della nostra Regione è tornato sull’ormai noto ‘Lotto 6’ della discarica di Collette Ozotto.
Il Presidente Toti è stato nuovamente chiaro sul suo pensiero sul ‘Lotto 6’: “Ho detto che non ho visioni pregiudiziali e so che ci hanno lasciato una situazione disastrosa dei rifiuti. Oggi non esiste un piano organico di smaltimento e tanto meno un progetto per il futuro. Dobbiamo diminuire la quantità ed aumentare la qualità, puntando sulla raccolta differenziata. Bisogna creare quei biodigestori di ultima generazione, visto che le discariche non dovranno più far parte del nostro continente, come vuole l’Europa. Se per costruire il nuovo piano vi fosse un’economia di siti già esistenti, considerati idonei per un periodo transitorio, potremmo tornare a parlarne ma non prima aver elaborato un piano futuro, di lunga gittata. Un biodigestore lo abbiamo visitato ieri in Valmbormida e credo che sia uno degli elementi del ciclo integrato, che deve essere espanso anche altrove”.
Toti si è poi incontrato con gli esponenti di Confartigianato, insieme agli Assessori Berrino e Scajola e con il Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri. Ha confermato che i numeri del turismo sono fortunatamente in ascesa per questa stagione estiva, ma di essere consapevole quanto sia importante il lavoro sui problemi della viabilità, in particolare nel ponente per l’autostrada, l’Aurelia Bis ed il trasporto ferroviario. “Serve un aeroporto efficiente e ben collegato con la ferrovia. Dobbiamo fidelizzare il cliente, magari con una card che garantisca sconti e possa applicarne di importanti, con la conferma della vacanza anno dopo anno”.
L’Amministrazione regionale vuole lavorare sulla semplificazione pratiche e sul miglioramento dell’accesso al credito. Si parlato anche di sanità, con un obiettivo fondamentale, ovvero la riduzione delle attese negli ospedali: “Ci vorranno anni – ha detto Toti – ma bisogna cominciare. Sul discorso delle eccellenze mediche, dobbiamo pensare ad un futuro da ‘ampi bacini’, perché non si possono avere in aree ristrette”.