"Il pesto, condimento ormai universalmente conosciuto, fatto con una ricetta antica, è diventato, nel tempo, d'origine controllata. Si tratta di un'eccellenza, un'altra delle innumerevoli eccellenze liguri che furoreggia all'Expo 2015, insieme all'olio d'oliva, quel nettare extravergine la cui singolarità ligure è sinonimo di qualità e di benessere nel mondo intero. E' giusto dunque che si sia formalmente consacrato un condimento copiato soprattutto in Germania e in America con risultati nefandi e commercialmente scorretti, in spregio al made in Italy ed espressione di ignoranza e di pirateria alimentare di proporzioni allarmanti: copiato, si, ma non preparato certo con il basilico prodotto nell'aria dei balconi liguri, che tanto piaceva al poeta Montale. E' vero che alcuni dei piatti liguri più celebri, come il Capon Magro o u Preve, sono capolavori di una cucina composta da molti ingredienti derivati da secolari contatti che il mondo ligure ebbe con tanti paesi nel resto del globo, ma l'originalità con cui sono stati riproposti segna un primato ineguagliabile dello spirito ligure. Uno spirito, la cui tradizione e le cui risorse ben figurano sul palcoscenico dell'Expo, senza tema di confronti con false imitazioni o vergognose e ridicole invenzioni di mercato che nulla hanno da spartire con la genuinità dell'originale.
Pierluigi Casalino".
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