"Al lupo al lupo, il feroce predatore colpisce ancora, torna l'incubo del lupo nelle valli imperiesi, nuovi casi segnalati dagli allevatori del posto." Così esordivano qualche giorno fa le testate giornalistiche Stampa e Secolo XIX.
Il territorio della provincia di Imperia è sempre stato ricco di boschi che dal fondo delle valli, vicino al mare, s'inerpicano ad oltre 2000 mt, fino ai pascoli di montagna. Da sempre, questa è stata una zona favorevole per il lupo, che vi ha trovato selvaggina, abbondante bestiame domestico e luoghi remoti dove nascondersi. I numerosi borghi arroccati sulle pendici dei monti, ci ricordano che una volta le vallate erano abitate sin nelle zone più impervie e la vita dei paesi si basava sulle attività agro-silvo-pastorali, che consentivano lo sfruttamento di boschi e pascoli e che costituivano la principale fonte di sussistenza della popolazione. Il legame tra uomo e ambiente era strettissimo e la convivenza con i lupi lo era altrettanto.
Siamo tutti d'accordo che questi predatori facciano stragi di greggi, che attacchino i vitelli al pascolo ed uccidano la selvaggina, celandosi poi nei boschi o nel buio della notte. I lupi hanno un olfatto finissimo, che si è evoluto in millenni di caccia, infatti, riescono a fiutare le prede e le seguono invisibili, sbucando all'improvviso, in branco, per colpire, senza il minimo errore, con una coordinazione e competenza distribuita tra i vari individui in modo strategico. Quando sono in campo aperto riescono addirittura a percepire i suoni a più di 15 km di distanza e d'inverno, quando la neve è alta, sono veramente imbattibili e la selvaggina non ha scampo poiché fugge goffamente affondando con gli zoccoli. La fama di feroci predatori li ha da sempre accompagnati nel corso dei secoli e l'immagine di questa creatura selvaggia portatrice di morte ha attraversato la storia della civiltà.
Oggi per fortuna, sempre più persone si schierano dalla parte dei lupi oltre a studiosi e fotografi, che cercano di ribaltare questa immagine distorta del lupo cattivo, raccontandone anche i lati positivi. Sicuramente non è facile stare dalla parte dei lupi, però imparando a conoscerli meglio, si eviterebbe di temerli e odiarli.
Ultimamente, per i lupi, corrono i tempi peggiori della loro storia, infatti, quando le false credenze e le leggende restano ormai solo un lontano ricordo, nell'elenco delle specie a rischio di estinzione, secondo i dati di Legambiente, il lupo figura come una delle specie più vulnerabili. Nonostante l'Italia abbia firmato qualche anno fa un accordo con Francia e Svizzera, per favorire la ricolonizzazione delle Alpi da parte dei lupi, quando i nostri lupi sconfinano in questi paesi, vengono abbattuti. I lupi sono odiati dalla notte dei tempi e spesso pagano colpe non loro, come alcune aggressioni da parte di cani randagi al bestiame o furti di alcuni capi. Sono inoltre diventati a loro volta preda di cacciatori, che non sopportano di dover competere con loro nella caccia agli ungulati, di bracconieri, che li uccidono con trappole e bocconi avvelenati e di allevatori che li cacciano a prescindere, poiché temono perdite nel bestiame.
La cosa che sinceramente più sgomenta è che le Istituzioni, non sembrino turbate dall'esplicità in alcuni casi, della violenza nei confronti di questi animali, di cui la caccia è vietata e forse varrebbe la pena soffermarsi e studiare un modo per come affrontare l'insofferenza dei pastori, degli allevatori e dei cacciatori a beneficio dei lupi. La soluzione non è certo quella di rifarsela brutalmente su animali selvatici che arricchiscono il patrimonio faunistico. Dovrebbero essere gli enti e le amministrazioni a dover offrire soluzioni valide agli allevatori, laddove colpiti, come il rimborso immediato o adeguati incentivi economici per la prevenzione.
Oggi stare dalla parte dei lupi non è impossibile, infatti gli argomenti in loro favore non mancano assolutamente, a partire dai benefici ecologici, come ad esempio l'aumento della biodiversità locale. Infatti dove cacciano i lupi, la densità delle prede è controllata e ciò impedisce squilibri negativi per l'ecosistema. Nei territori dove sono presenti i lupi l'equilibrio nelle comunità delle prede viene ripristinato. Ad esempio nelle valli imperiesi la presenza dei lupi, se monitorata adeguatamente, abbasserebbe il numero dei cinghiali, che indisturbati devastano coltivazioni, orti e giardini. Non dimentichiamo che questa specie ha inoltre una forte capacità di attrazione nei confronti del turismo ecologico e mantiene vive le culture locali e le tradizioni legate ai predatori. La crescita del turismo nelle zone in cui è presente il lupo è più che documentata.
L'avvenire dei lupi delle nostre valli è in mano ha chi ha la capacità di saperne riconoscere i pregi. Il lupo vive in branco e sa essere un animale giocherellone, capace di provare affetto, empatia e perfino compassione, ma soprattutto è un animale devoto alla famiglia che cerca di proteggere con tutte le sue forze. Noi siamo dalla parte dei lupi.