Un nostro lettore, F.B., ci ha scritto per rispondere a Lorenzo Rossi, in relazione al problema degli immigrati al confine con la Francia:
“La situazione è effettivamente fuori del controllo delle cosiddette autorità competenti, le quali si dicono e dimostrano di essere impreparate, inadeguate e assai poco ‘informate’ su come gestire il fenomeno. Tutte le emergenze, per stessa definizione, hanno una fine, e dopo più di un mese si può credere legittimamente che ‘qualcuno evidentemente ci marci’ in tutto questo. Vorrei precisare, avendo osservato il fenomeno sin dal suo nascere, che finché gli immigrati erano soli a manifestare il loro (legittimo) dissenso, non vi erano tracce a loro ascrivibili riguardo il degrado del piazzale de Gasperi (peraltro già denunciato più volte su Sanremo News) e aree limitrofe, e la loro protesta era composta e totalmente concentrata al confine; mai si era visto alcuno dei manifestanti anche solo accanto alle auto parcheggiate o ancor meno presso la vicina spiaggia. Inoltre la zona risultava per paradosso, a tutti gli effetti, più ‘sicura’ perché presidiata giorno e notte dalle forze dell'ordine, nonché costantemente sotto i riflettori dei media. E' da quando si sono aggiunti in loco i sedicenti ‘cooperanti’, ‘no-global’ o chi per loro (non mancano i classici ‘imbucati’ che già la scorsa estate erano stati segnalati in zona, in spregio alle regole, a sostare sul piazzale notte e giorno su uno sgangherato pulmino, ad un buon anno di distanza dall'emergenza) che la situazione è degenerata. Costoro stanno chiaramente illudendo questi poveretti che la loro ‘protesta’ deve andare avanti, incurante dell'abbandono delle televisioni e alla luce della fermezza di intenti manifestata in modo irrevocabile dalle autorità francesi. Ora che la maggioranza degli immigrati hanno disertato il presidio ripiegando verso altri paesi (come l'Austria) più aperti alle loro richieste di asilo o di semplice transito (per lo più, si sa, gli immigrati sono diretti in Germania o nei paesi nordici) al confine sono rimasti davvero in pochi. Le ultime stime parlano chiaro: 30 immigrati contro le 50 persone di supporto (per lo più, si tratta di ragazzi sotto i trent'anni). Coloro che prestano gli ‘aiuti’ (le virgolette sono d'obbligo, dato che agli aiuti concreti già ci pensa la Croce Rossa italiana e francese) sono quindi in percentuale enormemente maggiore rispetto ai bisognosi di aiuto. In cosa si traduce tutto ciò? Stenderie di panni, tende, amache, materassi buttati in terra un po' ovunque sul piazzale della pineta ad una manciata di metri da un condominio, un'edicola, un bar e uno spaccio alimentare. Dopo il recente salasso della Tari, al vedere rifiuti e suppellettili abbandonati ovunque ci si interroga sul senso di rispondere ancora a regole che vengono ignorate pervicacemente, ogni giorno, sotto i nostri occhi e nella totale indifferenza delle autorità preposte. Inutile sottolineare come anche le condizioni igienico-sanitarie siano calpestate in relazione di un presidio che non ha più alcuna ragione di esistere. Per rendersene conto è sufficiente notare che il presidio sugli scogli accanto all'un tempo dogana di San Ludovico non c'è più: si proceda lungo mare in direzione del confine e si vedrà che sotto le tende e tendoni, sulla scogliera, non c'è più traccia di ‘anima viva’, ma solo degrado e sporcizia. Posso poi testimoniare di aver visto con i miei occhi un sedicente ‘cooperante’ lavarsi i piedi con una bottiglia appena aperta di acqua minerale fornita dalla Croce Rossa chiaramente per un altro fine. Pediluvi a base di acqua di marca, feste pomeridiane in spiaggia, partite di pallone e concerti serali non autorizzati (venerdì notte alle 2:15 il piazzale era una discoteca a tutti gli effetti, e si riproduceva il cd delle ‘Spice Girl’ in barba a concessioni e diritti Siae, si ballava e urlava: solo bianchi in pista, per la cronaca). Inoltre, per aggiungere elementi, si urina e defeca ovunque in pregio a qualunque regola sia solo questa di buon senso civico. Da una testimonianza diretta che ho personalmente raccolto, i migranti rimasti si autodefiniscono ‘i più sprovveduti’ o quelli che non hanno i mezzi (e i soldi) per provare a raggiungere la Germania da un'altra via (dall'Austria, dove si sono diretti i compagni già spostatisi da tempo). Ci si domanda perciò: dato che a Ventimiglia è stato approntato da tempo uno spazio idoneo ad ospitarli temporaneamente, che senso abbia ancora una occupazione di suolo pubblico che sfugge a qualunque logica e reale necessità. L'Italia sta offrendo di sé proprio un bel biglietto da visita a chi varca la frontiera dal fronte opposto. Passando a piedi la frontiera, la sensazione è davvero sconfortante”.