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Attualità | 27 giugno 2015, 12:06

Triora e Praga, due luoghi distanti tra loro ma legati da un unico filo conduttore: il mistero

La capitale della Repubblica Ceca ha una storia ricca di fatti cruenti. Per conoscere a fondo i segreti di questa città ci si può avvalere del 'Mysterium Tour'. Un'iniziativa che ricorda il 'Ghost Tour Triora' di 'Autunno Nero'

Andrea Arcidiacona

Andrea Arcidiacona

Praga, capitale della Repubblica Ceca adagiata sul fiume Moldava, ha una storia ricca di fatti cruenti, nonostante i quali conserva un fascino speciale. E’ una città magnetica e i suoi abitanti, una volta entrati in confidenza, sono molto cordiali. Le tradizioni popolari e le leggende qui sono ancora vivide e reali, tanto da percepirne la presenza. Un luogo dalla bellezza senza tempo, in cui storia, mito, favola e modernità convivono. Una metropoli ricca di contraddizioni, ma senza dubbio intrigante. C’è chi racconta che il nome Praga le fu dato da una mitica principessa che vide in sogno il prospero futuro di quel luogo, ma anche chi sostiene che sia stata chiamata così perché sorge sopra la pietra caduta dalla corona di lucifero. La metropoli è molto estesa (conta più di un milione di abitanti) anche se è nelle le zone del Castello, con Mala Stana ai suoi piedi, città vecchia (Stare Mesto), città nuova (Nove Mesto) e della collina di Petrin che si concentrano le principali attrazioni della città e, per chi ama camminare, sono tutte a portata di piedi. Passeggiando per i vicoli del quartiere ebraico (chiamato Josefov, in onore di Giuseppe d’Asburgo, che eliminò il divieto imposto agli ebrei di restare confinati nel ghetto) e di Stare Mesto, perdendosi nei dettagli architettonici e assaporandone le atmosfere, ci si rende subito conto di essere in un posto particolare…si può dire in bilico fra il bene e il male. Ben la rappresenta un edificio, situato nella città nuova, opera dell’archi-star Frank O’ Gery, che sembra quasi riprodurre due figure danzanti e soprannominato, appunto, la ‘casa danzante’ (per i nomi i Praghesi non hanno molta fantasia…).

La famosa piazza dell’orologio astronomico (la leggenda vuole che l’orologiaio Hanus, il suo costruttore, sia stato accecato perché non potesse più ripetere l’impresa e che si sia poi suicidato gettandosi all’interno del meccanismo, rompendolo), Staroměstské Námesti per i locali, è il punto di incontro principale per i percorsi turistici più battuti. Sono disponibili anche tour gratuiti in italiano, come quello dei White Umbrella (ombrelli bianchi), che è presente in molte città europee con guide giovani e molto preparate, utilissimi per un primo approccio alla città. Sulla piazza si affaccia anche la chiesa di Tyn, dove riposano le spoglie dell’alchimista Ticone e si può ammirare la statua del leader Hussita Jan Hus. Proseguendo per la via Celetna si raggiunge una delle due ‘torri delle polveri’ della città (l’altra si trova sul ponte Carlo), che segnavano il ‘cammino reale’, dal Castello a Stare Mesto. Oggi si chiamano così perché furono utilizzate in passato come deposito di munizioni.

Per quelli che volessero scoprire gli aspetti più esoterici e mistici della città (che è anche parte del noto triangolo di magia bianca, assieme a Lione e Torino) ci sono delle interessantissime visite a tema, sia diurne che notturne, organizzate da Mysterium Tour, gestito da un nostro connazionale: Andrea Arcidiacona, Fondatore, Direttore e Storyteller. Seguendo le tracce delle leggende cittadine, si ascoltano storie di fantasmi, maghi, alchimisti, mostri (come mitico Golem che si dice abitasse le vie del ghetto ebraico), diavoli, folletti (come i poco noti ’spiriti dell’acqua’, che salverebbero le anime di coloro che annegano nel fiume) e libri maledetti, scoprendo luoghi insoliti e poco noti ai turisti. Insomma…un modo alternativo e non banale per scoprire Praga. Molto suggestiva è la visita notturna al Castello, alla luce della luna e di una lanterna, che ricorda vagamente il progetto sviluppato a Triora dall’associazione ‘Autunno Nero’ dal titolo Ghost Tour Triora.

Per chi è affascinato dal mistero da non perdere è, inoltre, la ‘casa di Faust’, al 40 di Karlovo Namesti, dove si racconta che il dott. Faust, che ha ispirato il famoso romanzo di Goethe, sia stato portato via dal diavolo in persona, lasciando un buco sul tetto. Non solo, a Stare Mesto e Mala Strana esistono anche ben due laboratori alchemici che è possibile tutt’ora visitare.

Il Castello, il più esteso d’Europa, domina ancora oggi la città ed è una delle sue attrazioni principali. Per le sue corti hanno transitato personaggi di spicco come Rodolfo II (sovrano enigmatico che porto à Praga uno stuolo di maghi e alchimisti per lavorare alla sua corte), Maria Teresa d’Austria, Ticone e Keplero. Ad oggi è sede del governo ed ogni ora è possibile assistere al cambio della guardia. Al suo interno si può ammirare la magnifica cattedrale di San Vito e il famoso ‘vicolo d’oro’, che si pensa ospitasse i laboratori alchemici al tempo di Rodolfo II e dove ha abitato anche Kafka, personaggio controverso e molto importante per Praga, che gli ha dedicato anche un museo ed una statua nel ghetto.

Nota a parte merita il ponte Carlo, vero e proprio monumento simbolo della città, ricco di decorazioni a sfondo religioso e non (negli ornamenti degli edifici e dei monumenti locali si possono riscontrare infatti anche molti richiami alla massoneria) e dal quale si dice sia stato gettato nel fiume S. Giovanni Nepomuceno, confessore di corte, che si rifiutò di rivelare al re le confidenze che gli fece la regina e per questo venne annegato. Si dice che chi sfiori la sua statua a lui dedicata, che oggi fa bella mostra di se sul ponte, farà ritorno a Praga, oltre ad avere fortuna…chissà…intanto per chi volesse avere un ricordo della sua visita ed immortalare una delle viste più mozzafiato di tutta Praga basta salire sulla funicolare che porta alla collina di Petrin, dove i praghesi amano fare passeggiate, pic nic e attività all’aperto ed è ubicata una riproduzione fedele (in scala ridotta) della Tour Eiffel.

Dopo la passeggiata poi, per sentirsi proprio del posto, come non concludere la giornata con un piatto di formaggio fritto o di carne di cervo, accompagnato da una dissetante birra locale, la famosa Pirsenel Urquell, e brindare infine alla città magica con un bicchierino di Silvovice o Berekova (i liquori locali)?

Valeria Serpi

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