Vengono recapitate in questi giorni ai Cittadini della nostra Provincia le prime lettere di invito a visita da parte del Centro Medico Legale INPS di Imperia nel quadro dei recenti controlli straordinari sui percettori di prestazioni di invalidità civile, cecità e sordomutismo decretati negli scorsi mesi (aprile 2015) dal Governo nazionale, nella persona in particolare del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti.
I primi Cittadini ad essere convocati, e questo è l'aspetto paradossale della vicenda che, secondo le intenzioni del Governo, era nata per “stanare” i cosiddetti “falsi invalidi” del Ponente Ligure, sono persone ultrasettantenni, con gravi ed evidenti difficoltà di salute, che usufruiscono della prestazione ormai da diversi decenni.
Peraltro, per la stragrande maggioranza degli interessati la prestazione ex INVCIV si è ormai da tempo tramutata, al compimento dei 70 anni, in assegno sociale, con la maggiorazione prevista per le provvidenze di questo tipo (totale mensile euro 490,00 circa). Statistiche alla mano, il Governo ci aveva detto negli scorsi mesi che in Provincia di Imperia vi sono “troppi” invalidi civili, e che quindi il Governo stesso, di concerto con l'INPS, avrebbe provveduto a revisionare le prestazioni in quanto 13.000 invalidi civili sarebbero un numero troppo elevato rispetto alle altre Province italiane. Forse il Ministro del Welfare Giuliano Poletti non conosce a fondo la realtà del Ponente Ligure. Come sappiamo noi tutti che ci viviamo quotidianamente, la nostra Provincia, e più in generale la Liguria, è infatti una delle Regioni più anziane d'Italia: non solo, negli anni si è registrato un notevole aumento di malati di Alzheimer, di persone affette da Parkinson, e soprattutto purtroppo vi è nell'ultimo periodo un forte aumento del numero dei soggetti affetti da patologie oncologiche, tra cui moltissimi giovani e bambini in tenera età.
Ora, ci domandiamo per quale motivo il Governo centrale desideri risparmiare ancora una volta colpendo le fasce più deboli, come i malati, gli anziani, i bambini malati di tumore, i giovani con problemi mentali, molti dei quali si sono ammalati a causa della situazione di crisi e di disagio derivata dalla mancanza di lavoro che attanaglia ormai da troppi anni l'Italia tutta e la nostra Provincia in modo particolare. È giusto cercare di colpire chi usurpa di una prestazione assistenziale a svantaggio di chi ne ha veramente bisogno: ma, come abbiamo spesso ripetuto, occorrono verifiche mirate, e non è umano né degno di un Paese civile continuare a sottoporre disabili gravi, chiamati già decine di volte a visite e verifiche, a stress psicologici, umiliazioni e spostamenti dal proprio domicilio che spesso sono rischiosi e difficoltosi per il soggetto interessato e per la famiglia.
Precisiamo, come abbiamo già detto in tempi non sospetti, che da molti anni sono presenti nella nostra Provincia decine di invalidi civili extracomunitari: si tratta di persone perfettamente integrate nel tessuto sociale, i quali hanno avuto la disgrazia di una disabilità o di una malattia invalidante e si trovano ora nelle condizioni di usufruire delle prestazioni. Prestazioni, d'altra parte, che sono molto al di sotto del minimo vitale: parliamo, infatti, nel caso di un invalido al 100% di 280,00 circa mensili, una vera e propria miseria se rapportata con gli stipendi “folli” di alcuni Parlamentari e con i vitalizi degli ex membri del Parlamento e delle Istituzioni.
La nostra Associazione desidererebbe incontrare il Ministro Giuliano Poletti, ma non nelle stanze del potere di Roma, bensì sul territorio, qui tra la gente, sempre più povera e disagiata, della nostra Provincia di Imperia.
L'ANIEP si domanda cosa potrà succedere se a questi signori ultrasettantenni, che vengono chiamati oggi a revisione dall'INPS e molti dei quali versano in condizioni economiche disastrose (tanti di loro non hanno nemmeno la luce elettrica e il gas e noi li aiutiamo come possiamo), venisse malauguratamente revocata la misera pensione che percepiscono. È un rischio molto serio, da non sottovalutare, che procurerebbe un nuovo, forte disagio sociale in tutta la popolazione e per questo ci appelliamo ai membri delle Commissioni incaricate INPS affinché gli accertamenti vengano effettuati con tutta la scrupolosità che richiedono, con spirito collaborativo e con una valutazione giusta e adeguata alla situazione sanitaria del soggetto. Troppo spesso, infatti, con l'ausilio dei nostri Consulenti legali e medico-legali dobbiamo dare una mano a persone costrette ad impugnare per via giudiziale verbali di diniego o di revoca di prestazioni redatti, a nostro avviso, con troppa frettolosità.
Non è sufficiente leggere per pochi minuti un certificato o un pezzo di carta, bisogna sincerarsi della situazione con visite che abbiano la durata necessaria in termini di tempo e tramite Commissioni composte non più da Medici generici, ma da Medici specialisti, di volta in volta, per le specifiche patologie del soggetto da esaminare. Auspichiamo, infine, che il Centro Medico Legale INPS di Imperia vorrà riprendere, come non avviene più da tempo, anche il servizio di visita a domicilio nei confronti delle persone il cui spostamento dal domicilio stesso – come certificato da un Medico – sia rischioso o possa comprometterne la salute.