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Attualità | 04 giugno 2015, 07:14

Xylella fastidisiosa: il pericolo per gli ulivi anche a Bordighera? Intervento di Mara Lorenzi

"Non gli ulivi come le palme; questa volta non possiamo perdere".

Xylella fastidisiosa: il pericolo per gli ulivi anche a Bordighera? Intervento di Mara Lorenzi

"Science dell’8 Maggio scorso pubblica un articolo intitolato “Gli ulivi d’Italia sotto assedio”. E’ la storia di come Xylella fastidiosa, un batterio che ha causato ecatombi agli alberi di agrumi dell’America del Sud e alle viti dell’America del Nord, sta subdolamente uccidendo gli ulivi nella provincia di Lecce; e di come alberi infetti sono stati trovati il mese scorso 30 Km a Nord dalla zona di eradicazione e contenimento. L’Europa (vedi il sito di European Food Safety Authority), l’Italia, e la Regione Liguria sono al corrente di questo problema".

Lo scrive Mara Lorenzi, esponente di 'Bordighera in Comune', che prosegue: "Ma trovo la notizia de 'Il primo caso di Xylella in Liguria', identificato in un vivaio a Savona. Apparentemente un caso isolato. Ma sono allarmata. Cerco su Google 'Ulivi a Bordighera', e la dozzina di voci che appaiono parlano dei nostri ulivi nell’arte – Pompeo Mariani Ulivi a Bordighera, Ulivi a Bordighera by Ennio Morlotti etc…. Il pensiero vola alle palme di Monet –ispiratrici lussureggianti allora, monche e morenti oggi. Se Science, uno dei due giornali di scienza piu’ prestigiosi nel mondo, pubblica sul problema degli ulivi, vuol dire che la comunita’ scientifica lo percepisce come molto importante. Due i probabili motivi. Il primo e’ che contro Xylella non si conoscono cure, ed e’ saggio sollecitare interesse. Il batterio viene trasferito da una pianta all’altra da un insetto chiamato –credo-- “sputacchino” (nome che viene dalla masserella di mucillagine secreta dalle larve per proteggersi) che morde le foglie delle piante infette e trasporta il batterio a piante sane. Il batterio si moltiplica nel sistema vascolare delle piante, e blocca il trasporto dell’acqua. Un ramo dopo l’altro si inaridisce, appassisce, e lentamente la pianta muore. L’unico intervento finora usato per la prevenzione e’ abbattere le piante malate, e quelle in un raggio di almeno 3 Km".

"Il secondo motivo che vedo di parlare a voce alta e allarmata degli ulivi in pericolo e’ che il loro pericolo diventa un pericolo anche per gli uomini, perche’ senza ulivi manca uno dei fondamenti della Dieta Mediterranea. E la Dieta Mediterranea e’ ad oggi l’intervento piu’ efficiente che abbiamo in Medicina per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e del declino cognitivo. E’ fatta di ingredienti naturali, ha strettamente il costo dell’alimentazione quotidiana, non ha alcuna controindicazione, ed e’ gioiosamente godibile. E sta crescendo l’evidenza scientifica che la dieta mediterranea favorisce la longevita’. Cio’ si poteva sospettare dalle statistiche sull’aspettativa di vita nei diversi paesi del mondo. Nei dati del World Health Organization pubblicati nel 2015, al primo posto e’ il Giappone con una aspettativa media di vita di 84 anni. Al secondo posto con 83 anni c’e’ l’Italia, a pari merito con Andorra, l’Australia, la Svizzera, San Marino, e Singapore. Seguono con 82 anni Monaco, la Francia, la Spagna, Cipro, Israele, a pari merito con il Canada, etc…Insomma, tra i 13 paesi con la piu’ lunga aspettativa di vita, 8 sono paesi mediterranei. E in Italia la qualita’ della sanita pubblica non e’ superiore a quelle del Canada, Svezia, Inghilterra, Germania, dove l’aspettativa di vita e’ inferiore. Ora uno studio che esclude la possibile influenza della genetica mediterranea sulla longevita’, riporta evidenza biologica -- misure fatte sui cromosomi-- che la dieta mediterranea protegge contro l’invecchiamento (vedi British Medical Journal 2014). Probabilmente perche’ protegge gli organi dallo stress ossidativo e da risposte infiammatorie".

"Ho scritto - termina Mara Lorenzi - perche’ si passi parola di monitorare gli ulivi. Il gruppo “Collettivo Mediterraneo” (a cui ho fatto richiesta di associarmi) nato recentemente con un focus sulla salvaguardia delle palme, intende lavorare anche per gli ulivi. Lavoriamo tutti insieme. Troviamo canali per far si che i ragazzi della scuola, chi passeggia nel verde, gli agricoltori, i funzionari delle associazioni agricole, gli amministratori e gli esperti di piante del Comune siano in Allerta 1 per cercare e scoprire il ramo appassito su un ulivo o la mucillagine degli insetti sputacchini nelle sue vicinanze. Non gli ulivi come le palme; questa volta non possiamo perdere". 

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