"Che mondo sarebbe senza Nutella?" Questo è quello che recitava la sigla nata per pubblicizzare la crema spalmabile di gianduia a base di cacao e nocciole, più famosa e consumata al mondo, prodotta dall’industria dolciaria piemontese Ferrero di Alba (Cuneo). È la Nutella, cari signore e signori, un prodotto che è stato la nostra compagna di merende, di quelle dei nostri figli e che ci ha consolato mangiarla a cucchiaiate annegando i nostri sbalzi d’umore, nutrendo spirito e anima. Ha accompagnato le crisi familiari e le piccole gioie domestiche, ha nutrito il nostro immaginario, è stata meglio del Prozac e ci ha regalato una felicità spalmabile. La Nutella, classe ’64, cinquantun’anni di successi senza paragoni è dotata di un'alchimia insostituibile e inimitabile e soprattutto di ingredienti paradisiaci racchiusi nei popolari barattoli.
È il più globale tra i marchi italiani del largo consumo e secondo le stime, con più di un miliardo di euro di vendite nel mondo, una vera riserva di serotonina, che purtroppo fa male alla salute. Sì, perchè si è scoperto che la Nutella è un prodotto che contiene ingredienti che possono danneggiare sia il nostro organismo che l’ambiente. Non tutti i consumatori sono consapevoli del fatto che laNutella è fatta per il 56% di zucchero e 19% di olio di palma. Il resto sono nocciole (13%), cacao magro (7,4%), latte scremato in polvere (6,6%), siero di latte in polvere, emulsionante (lecitina di soia) e vanillina. È quasi come mangiare un cucchiaio d’olio di scarsissima qualità e di forte impatto ambientale e zucchero raffinato. Per il resto, poi, la Nutella è stata sempre pubblicizzata in modo un po’troppo "salutistico" e sappiamo bene come le pubblicità siano spesso ingannevoli e "illusorie".
Se poi consideriamo che il principale costituente dell’olio di palma è l’acido palmitico, un acido grasso trans, particolarmente dannoso per la nostra salute, in particolare reca danni a livello delle arterie e del cuore, che mondo sarebbe stato senza la Nutella? Forse un mondo più salutare.
Inoltre non è solo il nostro organismo a farne le spese, infatti, l’olio di palma danneggia anche l’ambiente. La sua produzione ha comportato la conversione di diverse aree ecologicamente importanti come alcune zone della foresta pluviale alla coltivazione di palme. Ad esempio, l’Indonesia è stata deforestata per quasi l'80% per poter coltivare questa pianta ed è diventata il terzo emettitore mondiale di gas serra. Purtroppo anche gli orango, che una volta abitavano queste zone, ora sono a rischio estinzione. Non possiamo infine fare a meno di denunciare l’intera industria dolciaria, che fa un uso indiscriminato di questo olio, danneggiando volontariamente la salute di gran parte della popolazione e l'ambiente. Per tutti quelli che come noi, credono in un mondo più pulito e salutistico, Nutella addio!














