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Politica | 15 maggio 2015, 10:57

Ventimiglia: ieri sera consiglio comunale 'caldo' sul taglio dei pini, respinta la mozione contro l'Assessore Campagna

La minoranza aveva chiesto la revoca dell'Assessore ma il Consiglio si è espresso in maniera contraria.

Ventimiglia: ieri sera consiglio comunale 'caldo' sul taglio dei pini, respinta la mozione contro l'Assessore Campagna

Fra i primi punti all’ordine del giorno nella seduta del Consiglio Comunale, che si è aperta alle 19 di ieri, la richiesta, con mozione della consigliera Palumbo, di intestare la piazza antistante l’ex caserma Gallardi a Suor Eligia Guglielmi. Con voto favorevole all’unanimità è stata espressa la volontà dell’intero consiglio affinché, a fronte anche delle mille firme raccolte fra i cittadini in pochi giorni, l’amministrazione si attivi per questo dovuto e importante riconoscimento ad una suora che con grande energia si è prodigata per oltre 40 anni in un incessante attività di volontariato e promozione sociale presso il complesso residenziale dell’ex caserma Gallardi operando come una vera missionaria nella sua stessa città e prodigandosi verso le fasce più deboli come i bambini, insignita tra gli altri meriti anche dal San Segundin d’argento.

Tutt’altro che semplice invece è stato dover affrontare la questione, di questi giorni, dell’abbattimento dei pini del “boschetto” in prossimità delle scuole di via Veneto. Dura la mozione presentata dalla consigliera Malivindi, sottoscritta anche dai colleghi di minoranza, dove si chiede tra le altre cose al Sindaco di prendere in considerazione la revoca dell’incarico all’assessore competente di questa decisione irreversibile. Essendo una mozione “dell’ultimo minuto” il presidente del consiglio De Leo, in forma garantista, ha ritenuto di accoglierla ma tuttavia di spostarne la discussione al successivo consiglio comunale, scelta cha ha scatenato lo sdegno della Malivindi: “Il presidente questa sera non vuole che venga aperta una discussione sulla tematica avente ad oggetto l’abbattimento dei pini ai giardini Coppo” è stata l’accusa della consigliera che dopo aver lasciato l’aula è stata seguita da alcuni colleghi della minoranza. Il consiglio si è ricomposto e ha visto il rientro di tutti i consiglieri quando il vicesindaco Sciandra ha acconsentito affinché la mozione fosse discussa in tale seduta.

Dalla perizia - ha esposto Malivindi - gli alberi da abbattere erano soltanto due su otto, e vorrei sapere il perché o se c’era un altro documento che giustificasse l’abbattimento immediato di tutti e otto i pini”. “Da tempo - ha risposto l’assessore Campagna - il personale della scuola primaria aveva segnalato la pericolosità dei pini ma tuttavia si è data la precedenza alle palme colpite dal punteruolo rosso. Interpellato poi il perito agronomo aveva comunicato che gli alberi erano da considerare tutti da abbattere in quanto gli interventi colturali finalizzati alla riduzione del rischio di pericolosità avrebbero potuto creare ulteriori problemi di stabilità”. In seguito l’assessore ha fatto visionare gli accadimenti che possono essere riconducibili a questo tipo di situazione mostrando, tra gli altri, i disastri causati in corso Genova da una tromba d’aria per dimostrare che la scelta è stata effettuata per ragioni di sicurezza ed incolumità dei cittadini. “Ogni pratica di messa in sicurezza, come i tagli alla chioma, avrebbe al contrario aggravato la stabilità e l’unica soluzione possibile rappresentata dall’ancoraggio non è risultata applicabile per motivazioni paesaggistiche”.

Ho delle perplessità - interviene in risposta il consigliere Ballestra - perché bisogna essere cauti nelle decisioni che fanno seguito a delle perizie in quanto ritengo sia naturale che un tecnico posto davanti ad una così elevata responsabilità dica che le piante siano da tagliare. Occorre un piano organico del verde pubblico discutendo quello che c’è da fare del nuovo e cosa tenere del vecchio, occorre un censimento”. Ha concluso poi la consigliera Malivindi “Questa amministrazione ha fatto un gesto molto particolare, ha abbattuto piante che erano lì dal 1950, piantate dagli alunni delle scuole ventimigliesi di allora, ragione per cui, a fronte di un censimento, sarebbero potute rientrare nella qualifica di alberi monumentali quindi da non abbattere. Il fatto che ci sia stato un ordine di demolizione totale è comprovato dal fatto che la delibera di spesa era prevista per tutti e 8 gli alberi quindi c’è stata una volontà politica”.

Dubbi da parte del consigliere Ballestra: “Non voterò questo ordine del giorno pur avendolo sottoscritto perché c’è qualcosa che non mi torna. La prima perizia era valevole solo per l’abbattimento di 2 alberi, poi la gara che è stata fatta il 2 aprile prevedeva di tagliarli tutti e 8, infine la perizia suppletiva con variazione da 2 a 8 gli alberi da tagliare è datata, secondo l’assessore, il 5 maggio. Allora o c’è qualcosa che non quadra oppure c’è una sorta di preveggenza da parte dell’amministrazione”.

Ad esito negativo nella votazione della mozione si è passati ad un altro punto all’ordine del giorno, la pratica presentata dall’assessore Faraldi, votata favorevolmente dal consiglio, che prevede un’operazione vantaggiosa ovvero l’utilizzo dell’avanzo per ridurre il debito del comune di Ventimiglia. Occasione questa che rileva come il debito ventimigliese sia dieci volte inferiore al dato medio italiano. La pratica successiva illustrata dall’assessore Campagna vede l’eliminazione dei due passaggi a livello di via Tenda e San Secondo prevedendo di concerto la realizzazione di due sottopassi. E’ stato infatti raggiunto l’accordo con Rete Ferroviaria Italiana la quale si fa completamente carico per la realizzazione di questi interventi previsti per l’estate prossima.

Prima della votazione con conclusione positiva è intervenuto il consigliere Ventura sincerandosi sulla possibilità, durante l’intervento, di prevedere la sistemazione di una condotta per un’eventuale posa della conduttura del gas che potrebbe collegare tutte le abitazioni della zona San Secondo.

Tra le ultime pratiche quella che prevede la dismissione del sentiero comunale da anni inutilizzato in frazione Roverino da permutarsi con un tracciato di appartenenza a privati. Pratica anche questa che ha suscitato polemiche al punto da essere poi ritirata per ulteriori accertamenti dallo stesso vicesindaco Sciandra.

Sembra che facciamo i cambi alla pari ma qui la storia è diversa, questo sentiero non è scomparso, qui stiamo mettendo in condizione dei soggetti privati, che si sono appropriati di un pezzo di proprietà comunale, di sanare una loro situazione urbanistica. Ritengo che l’amministrazione dovrebbe chiedere qualcosa in più perché non è che il cambio di proprietà di pari metri quadrati abbia la stessa valenza” questo l’intervento di Ballestra che ha spinto il ritiro della pratica.

Lorenzo Ballestra

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