Attualità - 15 maggio 2015, 15:05

Taggia: dall'orto in condotta alla condotta degli orti, il comune aderisce al progetto di Slow Food 'Diecimila orti in Africa'

L’iniziativa prevede l’impegno dei cittadini e delle scolaresche nel recuperare alcuni degli imballaggi differenziati che, quotidianamente, si accantonano nelle case e nei plessi scolastici e conferirli in appositi punti di raccolta che saranno predisposti presso il centro commerciale “La Riviera Shopville” e presso le Scuole coinvolte.

Sono circa 480 gli orti in condotta che Slow Food Italia ha realizzato nelle scuole del nostro Paese. Da oggi il progetto 'Diecimila orti in Africa, prende il via anche nel comune di Taggia. Un'idea che è partita nel 2014 e che si concretizza oggi con una rete di collaborazioni tra gli enti e le strutture locali volta a completare due orti in Senegal, uno è già stato donato dall'amministrazione comunale, l'altro potrà essere realizzato attraverso il contributo dei cittadini e delle scuole.

L’Associazione Slow Food “Condotta Riviera Fiori-Alpi Marittime”, in collaborazione con il Comune di Taggia, l’Istituto comprensivo statale di Taggia, la Ditta “Docks Lanterna”, il Centro commerciale “La Riviera Shopville”, ha avviato dunque l'iniziativa volta a favorire la conoscenza dei prodotti locali e della biodiversità, promuovere il rispetto dell’ambiente e l’uso sostenibile del suolo e dell’acqua oltre a creare nuove opportunità di lavoro nell’agricoltura per le nuove generazioni.

L'idea dell'orto in condotta – spiega Marcello Storace, Slow Food Riviera dei Fiori – nasce nel 2014 grazie ad un incontro con Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che per noi è stato fondamentale perché ci ha permesso di trovare nuove motivazioni e ha dato nuova linfa ai nostri progetti. E' per questa ragione che abbiamo preso in mano fin da subito questa iniziativa degli orti in Africa che ci avrebbe permesso di creare una proficua rete di collaborazioni che ha oggi un ruolo centrale nella realizzazione effettiva del progetto.”

L’iniziativa prevede l’impegno dei cittadini e delle scolaresche nel recuperare alcuni degli imballaggi differenziati che, quotidianamente, si accantonano nelle case e nei plessi scolastici e conferirli in appositi punti di raccolta che saranno predisposti presso il centro commerciale “La Riviera Shopville” e presso le Scuole coinvolte. Gli imballaggi raccolti (bottiglie, tappi di plastica, lattine e alluminio) saranno venduti per il recupero di materie prime e il ricavato della vendita sarà devoluto per incentivare e supportare la nascita di nuovi orti in Senegal.

Abbiamo accolto con entusiasmo questa idea – ha commentato il Sindaco Vincenzo Genduso - abbiamo già avuto modo di collaborare con Slow Food e penso che questa possa essere una bellissima iniziativa per educare i bambini alla terra.

Ci è piaciuta moltissimo questa idea perché riteniamo che nel momento stesso in cui si sviluppa un processo con l'intento di migliorare l'atteggiamento dei cittadini nei confronti della nostra terra, dall'altra parte lo si fa allo stesso tempo anche nei confronti di altri luoghi del mondo. Questa è la visione della globalizzazione che a me piace, ancor di più se in questa visione vengono coinvolti gli istituti scolastici.”

L'adesione al progetto è, per il comune di Taggia, anche l'occasione per sottoscrivere la Carta di Milano: su proposta del Presidente dell'Anci Piero Fassino, che proprio in occasione dell'Expo ha invitato tutti i comuni ad aderire questo importante documento, anche il comune tabiese si impegna a mettere in atto i principi in essa contenuti affermando la responsabilità della propria generazione nel mettere in atto azioni, condotte e scelte che garantiscano la tutela del diritto al cibo anche per le generazioni future ed impegnandosi a sollecitare decisioni politiche consentano il raggiungimento dell'obiettivo fondamentale di garantire un equo accesso al cibo per tutti. Questo progetto ne è la prima risposta concreta.

E su questo ha posto l'accento Gaetano Pascale, Presidente di Slow Food Italia, proprio ragionando sull'iniziativa in favore delle popolazioni del Senegal a cui saranno destinati gli orti: “Questa non è un'iniziativa di solidarietà, ma di civiltà, dal momento che non si tratta di popoli disagiati, ma danneggiati dal fatto che attualmente il sistema alimentare è gestito solo da dieci entità. Bisogna lavorare sull'aspetto culturale, sul sistema della raccolta differenziata e sulla realizzazione di modelli volti a salvare la biodiversità.”

Un progetto che vedrà coinvolte in modo particolare le scuole primarie dell'Istituto comprensivo di Levà e Taggia: “I bambini sono il miglior veicolo per promuovere iniziative come questa – ha detto la Prof.sa Lanteri – la cosa bella di questo progetto sta nell'idea che attraverso di esso non si passa semplicemente un contributo economico, ma una pratica, quella dell'orto. I bambini fanno la stessa esperienza degli alunni della scuola con noi gemellata in Senegal, si tratta di uno scambio molto importante.”

Simona Della Croce