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Attualità | 13 maggio 2015, 14:04

Imperia: il comitato 'Sotto Tina' a salvaguardia delle bellezze e delle tradizioni del Parasio

L'associazione vede il suo direttivo costituito dalla Presidente, Bruna Borelli e dai soci fondatori Salvatore Grenci, Gabriele Oreggia e Katia Marangon

Imperia: il comitato 'Sotto Tina' a salvaguardia delle bellezze e delle tradizioni del Parasio

Il Parasio di Imperia rappresenta uno dei panorami più suggestivi del nostro ponente, non solo per le bellezze delle sue tradizioni, ma per la storia che attraversa ogni suo dettaglio. Per questi vicoli ha camminato San Leonardo e qualche anno dopo è stato percorso da personaggi storici e artisti, lasciando tracce inconfondibili nella cultura locale e nazionale. 

Proprio a difesa di questa storia, considerata un vero patrimonio da preservare, purtroppo un po’ troppo curva su se stessa, si è creato nel 2013 il Comitato Sotto Tina, Porta Martina. Il comitato prende il nome da uno degli archivolti più suggestivi del Parasio, che al momento versa in condizioni di non ritorno. Il comitato vede il suo direttivo costituito dalla Presidente, Bruna Borelli e dai soci fondatori Salvatore Grenci, Gabriele Oreggia e Katia Marangon. 

Il Sotto Tina organizza ogni anno almeno due feste, occasioni in cui, oltre ad accendere le luci sul Parasio, con festeggiamenti e iniziative culturali, si raccolgono fondi con l’obiettivo del suo restauro, cercando di riportare la struttura all’antico splendore. L’archivolto della Tina, che rappresenta un tesoro storico e morale, è stato inserito dall’Amministrazione Capacci nel piano triennale dei lavori ma ad oggi purtroppo non si vedono ancora progressi, ci informa il comitato. 

Per far comprendere l’importanza di questo luogo, basti pensare che Parasio deriva dal latino Palatium, indicante quindi un luogo di potere. Al tempo del suo splendore infatti il Parasio rappresentava il potere della Repubblica di Genova, in contrasto con Oneglia, che rappresentava invece il Piemonte. Anche il Petrarca ebbe a che fare con le mura del Parasio, ma non, in questo caso, come fonte di ispirazione. Dice la leggenda che il poeta si recò in visita al Parasio, ma vista l’ora tarda, l’imponente porta delle mura, non si aprì nemmeno per lui, che dovette aspettare il mattino seguente per visitare il nostro borgo storico.

Stefania Orengo

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