I rifugiati non saranno accolti nelle strutture alberghiere in disuso presenti nella provincia di Imperia. L’eventualità è stata sconfessata dalla Prefettura ed anche dai diretti interessati. Molti dei proprietari degli immobili stamani hanno fatto questa singolare scoperta circa l’arrivo di nuovi inquilini. La possibile presenza di nuovi immigrati da ospitare in provincia di Imperia ha creato non poca preoccupazione nei sindaci dei comuni tirati in ballo che si sono subito rivolti alla prefettura per chiedere spiegazioni.
In base all'elenco emerso, i rifugiati dovevano essere spartiti in più Alberghi dismessi: 42 a Sanremo, 38 ad Arma di Taggia, 59 a Triora, 16 ad Imperia, 180 a Diano Marina, 102 a San Bartolomeo al Mare, 28 a Cervo, 14 a Cesio, 14 a Pornassio, 57 a Bordighera.
“E’ altamente improbabile. - commenta Americo Pilati, presidente di Federalberghi - perchè stiamo parlano di strutture chiuse anche da diversi anni, che non hanno più alcun tipo di arredamento o di autorizzazione all’agibilità o rispetto dei requisiti minimi necessari per la sicurezza. Questo genere di sparate possono anche mettere in crisi ad esempio delle transazioni tra il proprietario dell’immobile e chi vorrebbe acquistarlo per rilanciare una struttura storica ma ad oggi chiusa. Personalmente non credo nemmeno che si possa obbligare qualcuno ad aprire dopo 20 anni che è chiuso. Si avvicina la stagione turistica e non credo che la provincia di Imperia abbia bisogno di questo”.
La voce dell’arrivo di nuovi rifugiati ha fatto storcere non pochi nasi e scatenato la preoccupazione tra gli amministratori ma anche tra i cittadini, tanto sulla costa, come a Diano Marina, quanto nell'entroterra come a Triora. La Prefettura non commenta sul possibile arrivo di altri 550 immigrati in provincia di Imperia ma sconfessa la possibilità che possano essere ospitati negli ex alberghi.
La procedura in questi casi è complessa e non può esser fatta direttamente con un privato come se fosse una sorta di prenotazione per le vacanze. Di solito subentra un soggetto intermediario, come una cooperativa, che ha a sua disposizione figure necessarie per ospitare i rifugiati come ad esempio i mediatori culturali. Quel che è certo è che oltre alla preoccupazione i sindaci non sembrano essere propensi ad ospitare ulteriori immigrati sul territorio comunale, così come gli stessi proprietari degli alberghi chiusi.
Ad oggi la riviera dei fiori ospita giornalmente una media di 150 rifugiati, che a volte raggiungono il picco di 200 presenze, in strutture rigorosamente convenzionate sparse sul territorio provinciale: a Sanremo, Imperia, Pornassio, Molini di Prelà, Molini di Triora, Civezza, Vallecrosia e Ventimiglia. Ogni giorno il numero varia anche perché molti dei rifugiati si allontanano senza dare notizia su dove siano diretti finendo nel mondo grigio e poco chiaro dell’immigrazione clandestina.