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Eventi | 21 marzo 2015, 15:13

Pietrabruna: domani, inaugurazione della mostra permanente ‘Il monte Follia, un sito d’altura del ponente ligure’

L’evento artistico si terrà al museo etnografico-archeologico ‘Giuseppina Guasco’

Pietrabruna: domani, inaugurazione della mostra permanente ‘Il monte Follia, un sito d’altura del ponente ligure’

Domenica prossima, 22 marzo, con inizio alle ore 11, è in programma l’inaugurazione della mostra permanente ‘Il Monte Follia, un sito d’altura del Ponente ligure’ allestita nei nuovi spazi del Museo Etnografico-Archeologico ‘Giuseppina Guasco’ di Pietrabruna per iniziativa del Comune oggi guidato dal giovane Sindaco Miriano Pirero.

"Nella suggestiva sede di via Capitano Ranise - si spiega nel comunicato - verrà presentato al pubblico il nuovo allestimento che espone i risultati delle ricerche archeologiche condotte dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri sul Monte Follia alle spalle del piccolo comune dell’entroterra imperiese, sotto la cui giurisdizione amministrativa ricade la porzione del territorio indagato durante gli scavi dell’équipe diretta dalle dott.sse Daniela Gandolfi Comazzetto e Gabriella Stabile Re con concessioni direttamente autorizzate dal Ministero per i Beni Culturali tramite la locale Soprintendenza Archeologica.

Nell’articolato panorama dei siti d’altura del Ponente Ligure, i cosiddetti ‘castellari’, il Monte Follia, costituisce un unicum, sia per l’estensione delle campagne di scavo sinora ivi condotte, sia per l’eccezionalità dei reperti rinvenuti che lo pongono all’attenzione degli studiosi e del più vasto pubblico.

Il sito risulta infatti occupato, probabilmente in maniera stanziale, già dall’età del ferro (IV-III sec. a.C.), cui rimandano le strutture di contenimento e terrazzamento dell’area e le numerose suppellettili ceramiche recuperate, che costituiscono una notevole tipologia nel poco noto orizzonte del vasellame da mensa e da dispensa utilizzato dalle popolazioni liguri in questa zona e delle capacità produttive del periodo.

Successivamente l’area del Monte Follia venne rioccupata durante la fase della tarda romanizzazione (età augustea), probabilmente già in funzione di quelle attività agro-silvo-pastorali che costituiscono ancora oggi il nerbo economico dell’occupazione antropica di tale territorio.

Nello stesso periodo si registrano anche l’impianto di un’officina per la lavorazione del ferro - per cui sono in corso ricerche per accertare le aree di approvvigionamento della materia prima - e l’esistenza di scambi commerciali e marittimi, e di collegamenti interni, documentati dai reperti rinvenuti: ceramiche, anfore, strumenti in ferro, oggetti utili alla vita quotidiana quali fusaruole per la lavorazione della lana, oggetti di ornamento, fibule, anelli, ami per la pesca.

Il restauro degli spazi, assai suggestivi con conservate a vista le originarie strutture in pietra, e l’allestimento del museo, fortemente voluti dall’Amministrazione Comunale, sono stati sostenuti dallo stesso Comune di Pietrabruna con un contributo dell’Amministrazione Provinciale di Imperia e diretti dall’architetto Rosanna Donato, con la collaborazione di numerosi tecnici e maestranze: grafici, falegnami, arredatori, elettricisti.. e il sostegno delle maestranze comunali.

Il percorso, con ampi riferimenti anche al territorio, si articola in numerosi ‘totem’ dotati di testi e apparati illustrativi (foto, grafici, rilievi, cartografia) e vetrine per l’esposizione dei materiali:  vasi in argilla della fase ligure preromana, anfore, ceramiche, strumenti in ferro riferibili alla rioccupazione del sito di età romana, nonché ricostruzioni emozionali (una gigantografia retroilluminata del Monte Follia, la ricostruzione dell’officina del fabbro che sfrutta una nicchia delle murature) e una postazione multimediale che ricostruisce il faticoso ma appassionante lavoro degli archeologi sul Monte Follia che già dal nome suggerisce l’ampie superfici boschive che lo circondano e che, insieme al vicino Monte Faudo, costituisce lo scenario montuoso alle spalle di Pietrabruna.

L’esposizione, che potrà costituire anche volano per la conoscenza delle numerose emergenze paesaggistiche, monumentali, etno-antropologiche conservate nel territorio, ospiterà anche alcuni pannelli e una vetrina che illustreranno i risultati delle intense campagne di prospezione archeologica condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria nel retroterra di Imperia nell’ambito del cd. 'Progetto Ponente' con particolare riferimento ai ritrovamenti del vicino Monte di Sette Fontane, la cui esposizione è stata curata dal dott. Luigi Gambaro con la collaborazione del dott. Giulio Montinari della stessa Soprintendenza genovese.

L’inaugurazione costituisce il momento  conclusivo di una forte e virtuosa collaborazione tra l’Amministrazione Comunale, l’Istituto Internazionale di Studi Liguri, la Soprintendenza Archeologia della Liguria che ha permesso a un piccolo comune dell’entroterra imperiese di dotarsi di un museo allestito seconde le più moderne linee della museografia, rivolto alle scuole, ai residenti, ai turisti anche stranieri (è in programma un opuscolo illustrativo in più lingue), e nella cui gestione sarà coinvolta l’intera comunità dei pietrabrunesi, che vi potranno trovare nuovo motivo di orgoglio e appartenenza. Il nuovo Museo, che si affianca alla sezione etnografica intitolata alla memoria di Giuseppina Guasco che si era dedicata con amore e passione alla raccolta delle testimonianze sugli antichi mestieri e tradizioni del paese di Pietrabruna, si inserisce nella rete dei musei del Ponente ligure che dalla costa all’entroterra costituiscono un affascinante itinerario di storia, archeologia, arte e tradizioni, - tappe di un turismo culturale che se, curato, coordinato e opportunamente organizzato, può costituire un notevole contributo al rilancio anche economico del territorio imperiese, unitamente alle bellezze naturali e all’offerta dei prodotti alimentari e all’enogastronomia".

C.S.

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