E' un Sindaco di Ventimiglia fiducioso, quello che è uscito dall'incontro di quest'oggi a Roma, sul futuro delle aree del Parco Roya, nella città di confine.
Alla riunione, presieduta dal vice Ministro Riccardo Nencini, che ha preso a cuore il problema, c'erano (oltre al primo cittadino Ventimigliese, Enrico Ioculano), anche i rappresentanti del Demanio e Carlo De Vito delle Ferrovie. Nel corso dell'incontro sono state fatte rilevare le perplessità del comune sull'ultima lettera del Demanio al Ministero dell'Ambiente per la prosecuzione della sdemanializzazione delle aree. I presenti hanno tutti confermato la volontà di andare avanti, con la rimozione dei binari e la vendita delle aree.
Ma, ora si attende il parere del Ministero dell'Ambiente visto che le procedure di sdemanializzazione sono lunghe per il molti soggetti coinvolti, con tempistiche non certo brevi. "Il fatto molto positivo - ha commentato il Sindaco Ioculano - è che il vice Ministro Nencini segue la vicenda da vicino e che anche le ferrovie hanno interesse che si faccia il più in fretta possibile. "Sono fiducioso dopo la riunione di oggi - ha detto il primo cittadino della città di confine - visti i grossi problemi nel mondo del lavoro e dei frontalieri. La soluzione del Parco Roya potrebbe davvero essere la svolta della nostra città".
“Abbiamo risposto prontamente alle richieste che ci erano pervenute soltanto dieci giorni fa dal Comune di Ventimiglia, che ci chiedeva di far sedere attorno a un tavolo Rfi, Demanio e amministrazioni locali, per discutere urgentemente della valorizzazione del Parco Roya, un’area vastissima che ha bisogno di essere sfruttata perché possa diventare volano di sviluppo commerciale e produttivo per tutto il territorio del nord-ovest italiano. Abbiamo mantenuto la promessa. E abbiamo trovato la disponibilità dell’Agenzia del Demanio e di RFI a lavorare insieme per dare una spinta al progetto”. E’ quanto ha dichiarato il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, che ha convocato il tavolo tecnico di oggi.
Dall’incontro, al quale seguiranno altre riunioni con ulteriori ipotesi di lavoro, si è confermata la volontà di RFI e dell’Agenzia del Demanio, di rendere libero da ogni ‘vincolo’ il Parco Roya, - essendo l’area di competenza in parte del Demanio e in parte del Gruppo Ferrovie (che si impegnerebbe a effettuare una ricollocazione delle attività inerenti al flusso merci attualmente presenti nell’area Parco) – e di creare una sinergia con il Ministero dell’Ambiente, che dovrebbe provvedere all’emissione del decreto di sdemanializzazione, così da poter vendere l’area e renderla disponibile allo svolgimento di attività commerciali e produttive. Il 19 maggio scorso si era sottoscritto un Accordo di Programma tra il Gruppo FS, le Amministrazioni Locali e l’Agenzia del Demanio dal quale era emerso un progetto di valorizzazione dell’area. Sono da stabilire, a seguito dell’incontro avvenuto oggi, una indicazione temporale per la sdemanializzazione del parco e i possibili costi del progetto.
Quando si svolgono riunioni importanti come quella di oggi, si pensa sempre a cosa diventeranno i circa 280mila metri quadri del Parco. Quello che è certo rimane il fatto che, terminata la sdemanializzazione, i terreni verranno messi all'asta. Quindi, rispettando l'accordo di programma, chi compra potrà fare quello che vuole. Rimane in piedi il tema del 'no food' , ma anche questo andrebbe contro la liberalizzazione delle aree. Queste verranno divise in due lotti, l'area commerciale a Sud e le attività produttive a Nord.