"Sembra strano ma per uno che fa tv 365 giorni l’anno e che è abituato a guardare gli ascolti, ora come ora non ci penso".
E' Carlo Conti a parlare di uno degli argomenti clou del Festival di Sanremo, quello di ascolti che da anni risultano in fase calante per la kermesse canora. "Il dato degli ascolti è normale per me. - aggiunge il presentatore del Festival - speriamo di fare un buon risultato e portare gli italiani davanti alla tv. Gli ascolti non sono il mio primo pensiero ma dare canzoni che possano essere passate in radio e canticchiate da tutti gli italiani. Poi speriamo che i dati ci premino. La mia formazione è radiofonica ed ho cercato di fare il Festival pensando alla mia esperienza concentrandomi sulle canzoni. Sono tante le canzoni rimaste fuori e mi dispiace perchè c'erano altre bellissime, ma più di aver portato le canzoni a 20 non so che fare"
Sull'argomento ascolti poi arrivano le precisazioni di Giancarlo Leone, direttore di Rai 1: "Ogni anno non è calato l’ascolto per la qualità ma perché è cambiato il mondo televisivo dal 2012 ad oggi. C’è un modo che sono le altre televisioni, che è cresciuto del 10% che va ad incidere sulla tv generalista come Rai 1. Il bacino d’ascolto per il Festival è cambiato sarei felice di raggiungere il risultato di Fazio dell’anno scorso. Molti l'hanno decretato come un insuccesso ma dal nostro punto di vista non lo era. L’obiettivo di rete è doppiare l’ascolto medio di Rai 1 che è 19%. Sarà opportuno analizzare i dati d’ascolto a fine delle cinque serate. Sull’andamento, per come Carlo ha costruito il Festival, sarà molto altalenante".
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