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Attualità | 05 febbraio 2015, 11:52

Imperia: i particolari dell'incontro di questa mattina tra il Procuratore Giancarlo Caselli ed il CCR

Un incontro organizzato dal servizio attività educative in collaborazione con Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

Imperia: i particolari dell'incontro di questa mattina tra il Procuratore Giancarlo Caselli ed il CCR

E' arrivato questa mattina, intorno alle 10.30 il Procuratore del Tribunale di Torino Giancarlo Caselli, giunto a presenziare al Consiglio Comunale dei ragazzi.

Un incontro organizzato dal servizio attività educative in collaborazione con Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Promotori l'Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea, Libera, le associazioni Gruppo Ecologico Martiri della Libertà Partigiani Valprino e ApertaMente, oltre al Comune di Imperia.

Dopo il saluto con il Sindaco di Imperia Carlo Capacci, Caselli è giunto in Sala Consiliare dove ha tenuto ai ragazzi un lungo discorso partendo dai valori della resistenza e della Costituzione, ricordando la barbarie del fascismo. "Ricordiamo il sangue di quegli anni - ha detto Caselli - le restrizioni, il confino, una prigione a cielo aperto dove venivano deportate persone colpite con l'accusa di irridere il regime o comunque perché la pensavano diversamente. Ricordiamo poi la persecuzione degli ebrei, la vergogna delle leggi razziali, una macchia indelebile nella storia del nostro Paese, e l'alleanza con i nazisti. Il fascismo è stato tutte queste brutte cose che non si devono dimenticare. Oggi però diventa impossibile capire cos'è stata la resistenza in termini di conquista di libertà e di democrazia".

"La resistenza è una vicenda complessa con molti aspetti anche molto diversi tra loro. Se diamo una lettura parcellizzata, se concentriamo l'analisi a un segmento, le nostre valutazioni possono essere molto diverse a seconda del pezzetto che prendiamo, ma se ci si sforza a una lettura complessiva di insieme come deve essere, in prospettiva storica possiamo dire, come Calvino, che anche il più onesto, dolce dei repubblichini si batteva per una causa sbagliata, la dittatura, il togliere la libertà, mentre anche l più balordo dei partigiani si batteva per una causa giusta, la libertà e la democrazia per sé e per tutti, anche per gli avversari. Questo è il più grande valore della resistenza. Si sente dire che morte li ha resi tutti uguali. Si può anche dire come è giusto sforzarsi edi ricostruire la pace, ma nel rispetto della storia cioè tenendo ferma l'imprescindibile distinzione di chi ha combattuto per la dittatura e chi per la libertà".

"La resistenza e la Costituzione sono costate dolore e sangue, Calamandrei disse ai ragazzi che dietro ogni articolo della Costituzione bisogna vedere i giovani caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame, in campi d concentramento, in Russia, nelle strade di Milano ma, possiamo aggiungere, anche di Imperia, giovani che hanno dato la loro vita perché libertà e giustizia potessero essere scritte in questa carta che è un testamento. La Costituzione nasce dopo i disastri del fascismo. Gli italiani hanno detto che non avrebbero voluto mai più un uomo solo al comando e così 556 eletti dal popolo hanno lavorato all'assemblea costituente e dopo 18 mesi hanno elaborato con accordo di grande significato la legge delle leggi, la costituzione del 48 scritta da uomini e donne che la pensavano in maniera diversa tra loro con orientamenti politici e culturali magari inconciliabili in punto di partenza, laici crescenti, non credenti, comunisti, socialisti, democristiani".

Francesco Li Noce

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